NATALINO BENACCI
Cronaca

Rinasce l’Archivio di Stato. Ok all’avvio dei lavori. Maxi trasloco di scaffali

Pontremoli, via libera al cantiere dopo il sopralluogo di Ferri e Nepori. Ora resta da salvare la parte ammalorata nella zona sud, verso Santa Giustina.

Cantiere in arrivo per il Convento della SS. Annunziata che ospita la sottosezione dell’Archivio di Stato. Dopo la firma del contratto di appalto per il rifacimento della copertura e per il rilascio del certificato di prevenzione incendi, apposta nel settembre 2024 finalmente stanno per iniziare i lavori.

La settimana scorsa è stato effettuato un sopralluogo alla presenza del sindaco Jacopo Ferri e della direttrice dell’Archivio Francesca Nepori assieme a dirigenti del Demanio e della Soprintendenza ai Beni Culturali. Dal Ministero della Cultura erano state stanziate da tempo cifre importanti per il ripristino funzionale della sezione pontremolese. I finanziamenti ammontano a 1.056.733 euro, che permetteranno di risolvere le attuali criticità. Si tratta di due interventi complessi che riguardano il rifacimento del tetto dei locali del primo piano che si affaccia sul chiostro settentrionale (453mila euro) e l’adeguamento della messa norma secondo le prescrizioni dei Vigili del fuoco (603mila euro).

L’Archivio di Stato conserva al Convento della S.S. Annunziata importanti fonti come gli statuti comunali, i registri notarili, i fondi degli ospedali e delle confraternite, le carte delle famiglie nobili e dei personaggi illustri. Ma la sede è chiusa da oltre 4 anni per motivi legati alla legge 81/2008 sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. "I lavori dovrebbero durare un anno - spiega Ferri - quindi dall’anno prossimo dovremmo avere nuovamente l’Archivio a disposizione e la direttrice Nepori mi ha comunicato che sono in arrivo 3 archivisti in più. Un aumento in organico che ci consentirà di superare le passate carenze".

Ora però incombe sul Comune di Pontremoli l’onere di spostare 450 metri lineari di scaffalature da trasferire provvisoriamente in altra sede con un costo di 25mila euro, che l’ente dovrà spendere con delle proprie risorse. "Pensavamo che questo trasloco non fosse di nostra competenza - aggiunge il sindaco - ma al di là della cifra che comunque per un Comune come il nostro non è semplice da trovare, c’è il problema della sede in cui spostare i faldoni. Alla fine credo che dovremo affidarci all’azienda Italarchivi, che è leader in Italia nei servizi di gestione documentale e che provvederà al trasferimento del materiale, all’inventario, al deposito e alla custodia a Parma in sedi che già sono usate dal Ministero della Cultura. Tra l’altro questo servizio consentirebbe anche la riapertura alla consultazione di tutti i faldoni per il periodo della dislocazione. Il paradosso è che ora dovremo decidere in fretta, mentre i lavori sono in stand by da anni".

Intanto in attesa di vedere l’inizio dei lavori, prosegue però la preoccupazione per le altre parti del Convento- spazi non usati dall’Archivio- anche queste meritevoli di attenzione e sottoposte alla competenza del Demanio che però è stata latitante. Nel marzo 2024 è sprofondata l’intera volta che sorreggeva una grande sala al primo piano dello stabile nella zona sud, verso Santa Giustina. Le macerie sono precipitate nella stanza del camino che un tempo era la cucina dei frati agostiniani e hanno travolto anche alcune pareti divisorie.

Per fortuna quel settore dell’edificio non era più usato da anni e si sono contati solo i danni all’edificio causati delle abbondanti infiltrazioni di acqua dal tetto c anche questa parte da rifare. In questo caso l’incuria anche di fronte alle segnalazioni ha causato il degrado che poteva anche essere bloccato prima. "Per questa parte del Convento - conclude Ferri - la direttrice nazionale del Demanio, su nostra sollecitazione, ha dato incarico al suo staff di avviare la progettazione della ristrutturazione generale dello stabile compresa la valorizzazione. Ora la macchina statale si sta muovendo".

Natalino Benacci