"Ripascimento, non compensazione. E occorrono molte più risorse"

I dubbi dell’associazione sul Protocollo d’intesa e sugli stanziamenti della Regione

"Ripascimento, non compensazione. E occorrono molte più risorse"

"Ripascimento, non compensazione. E occorrono molte più risorse"

"Le parole del presidente dell’Autorità portuali per screditare le nostre osservazioni sono inaccettabili". Orietta Colacicco, presidente dei Paladini Apuoversiliesi – non ci sta e risponde per le rime. "Da 25 anni – afferma – i Paladini si battono contro l’erosione costiera, sensibilizzando a tutti i livelli anche allo scopo di trovare una mitigazione e un miglioramento dello stato attuale del litorale. Ed è inaccettabile anche che passi l’idea più volte trasparita che il ripascimento previsto dal Protocollo di intesa sia compensazione a un incremento di erosione. Ogni sforzo, ogni investimento verrebbe vanificato. Abbiamo interpretato male? C’è da augurarselo. Allora bocce ferme sull’ampliamento del porto, perché è chiaro ed è ammesso dall’Autorità portuale che incrementerà il fenomeno erosivo per almeno 3,5 chilometri. Bisogna poter rispondere e sono necessarie prove, come il Modello fisico idraulico in scala ridotta a fondo mobile, suggerito dal professor Pietro Lunardi, ex ministro, previo il congelamento di qualsiasi ampliamento del porto di Carrara, i cui tempi di approvazione sono dilatati, se si va a Via (Valutazione di impatto anbientale). Intanto si inizi subito a salvaguardare la costa in sofferenza, cercando le risorse".

Anche sul ripascimento previsto dalla Regione i Paladini sono dubbiosi. " Leggiamo che la Regione nell’immediato ha stanziato per Marina di Massa circa 700mila euro. Risorse esigue. Poi, pare, che arriveranno 8 milioni di euro per tutta la costa toscana dai fondi di coesione europei Fesr 2021-27. Se si volesse procedere con il ripascimento del litorale apuoversiliese sono necessari un cronoprogramma, un calcolo della quantità di sabbia in metri cubi in trasferimento ma soprattutto ingenti mezzi. Noi avevamo calcolato dai 30 ai 40 milioni di euro solo per la costa apuana. Va detto però che, come disse il professor Carlo Cottarelli in una riunione pubblica, quando un’opera ha prodotto e produce un danno, in questo caso al territorio, bisognerebbe ricorrere alle ’imposte pigouviane’, che graverebbero completamento sull’Autorità portuale". Insomma, per i Paladini Apuoversiliesi a pagare i danni dell’erosione dovrebbe essere il porto. "Noi – conclude Colacicco – non aspettano inerti, stiamo lavorando con una visione di lungo periodo, per tutelare il futuro delle nuove generazioni".