ROBERTO OLIGERI
Cronaca

Ripopolamento borghi in Lunigiana: la nascita di Pietro e l'appello per incentivi

La nascita di Pietro a Fazzano segna un simbolo di speranza per i borghi della Lunigiana, ma servono incentivi.

Alessandro Cagnasso al lavoro nell’uliveto della sua azienda agricola

Alessandro Cagnasso al lavoro nell’uliveto della sua azienda agricola

E’ un simbolo della resilienza i paesi a rischio abbandono il piccolo Pietro, primo nato a Fazzano dopo oltre mezzo secolo. "Ma per ripopolare davvero i piccoli borghi le istituzioni devono offrire incentivi", dice il papà Alessandro Cagnasso. Un fenomeno diffuso in tutti i 14 Comuni della Lunigiana quello dello spopolamento. Ancora troppo pochi i “ritorni”. E troppo faticosi perché la tendenza si inverta davvero. Vive da 18 anni nel borgo di Fazzano, “nascosto” nella valle del Lucido, il papà di Pietro, imprenditore agricolo, titolare dell’azienda ”La Bucolika“ che produce farina di castagne, miele e coltiva gli olivi, con tecniche tradizionali, nel rispetto dell’ambiente e del territorio, seguendo le buone pratiche dell’agricoltura biologica, intesa come naturale, sostenibile e genuina.

"Numerose giovani famiglie vorrebbero trasferirsi dalla città nei piccoli borghi di campagna – sostiene Alessandro Cagnasso – ma molte non se lo possono permettere. Non è così semplice riuscire ad acquistare le proprietà, seppure a prezzi contenuti, sostenere le spese di passaggio e registrazione: nella maggior parte per mancanza di risorse. Le amministrazioni, se veramente intendono ripopolare i borghi abbandonati, dovrebbero offrire maggiori incentivi alle giovani coppie desiderose di cambiare vita e trasferirsi nei paesi dell’interno. Ci sono esempi di Comuni virtuosi, in Trentino e in altre Regioni, che mettono a disposizione cifre ragionevoli per acquistare case ai giovani che desiderano vivere nelle frazioni di campagna. Da noi ci sono molte abitazioni abbandonate da decenni che vanno in rovina: sarebbe importante adottare delle misure di recupero, anche sotto il profilo fiscale, per preservare questo importante patrimonio immobiliare che cade a pezzi e crea problemi di sicurezza oltrechè risvolti legali e burocratici senza fine".

Qualcosa si muove in Lunigiana. "Un certo numero di famiglie, lasciate le città, stanno raggiungendo le aspettative desiderate nelle nostre realtà di montagna – racconta il papà di Pietro –. Certo è necessario anche darsi da fare perché nulla piove dal cielo. Noi abbiamo puntato molto sul recupero del castagneto, autentica ricchezza messa a disposizione dalla natura nel nostro territorio. Dopo anni trascorsi a pulire e recuperare le piante, abbiamo iniziato a raccogliere le castagne, a farle essiccare e produrre farina dolce. In questi ultimi anni abbiamo fatto il salto di qualità: ho iniziato a vendere la mia farina trasformata in castagnacci, i “cian” come si chiamano qui in dialetto. Frequento fiere, esposizioni legate alla natura, ai prodotti artigianali anche fuori Regione. Ho iniziato con “Fivizzano-Sapori”, poi con Milano, Genova e tanti altri luoghi. Devo dire che i nostri “cian”, serviti con ricotta, formaggio e altro, sono molto apprezzati ovunque. E mi sento davvero un ambasciatore di Lunigiana quando spiego ai clienti tutto il procedimento necessario, partendo dalla castagna per giungere poi al prodotto finito che è così tanto apprezzato".

Intanto si gioisce per l’arrivo di Pietro. "Grande Soddisfazione per questa nascita, un bel segnale, siamo felici – dice il sindaco di Fivizzaano Gianluigi Giannetti –. L’amministrazione si congratula e fa gli auguri ai genitori ed al nuovo piccolo concittadino"

Roberto Oligeri