ANDREA LUPARIA
Cronaca

Rissa, lavori ’utili’ per otto ultras

Scontro tra tifosi prima di Massese-Viareggio: ’messa alla prova’ nelle associazioni di volontariato

di Andrea Luparia

Era l’aprile del 2018 ed erano state “botte da orbi“ quelle volate una domenica pomeriggio nei pressi dello stadio ex Oliveti, oggi Vitali. Protagonisti di quel pomeriggio di ordinaria follia, gli ultras del Viareggio e della Massese. Dopo lo scontro avvenuto nei pressi del McDonald’s sull’Aurelia, a poca distanza dal locale furono trovati cocci di bottiglia, una spranga di legno, delle cinghie e alcune aste di bandiera rotte. Più 4 grossi petardi, messi in sicurezza degli artificieri della Polizia. La Digos indagò e scoprì, grazie alle telecamere, tanti giovani presenti sul posto, tutti col volto travisato. Da allora alcuni di questi hanno patteggiato e altri hanno scelto il rito abbreviato: costoro sono usciti da tempo dalla scena processuale. Ieri mattina, in Tribunale a Massa, altri otto ultras hanno accettato la “messa alla prova“. In pratica hanno accettato di lavorare gratis per varie associazioni di volontariato. Il giudice monocratico Valentina Prudente ha verificato i programmi di lavoro e la firma di accettazione degli ultras. Per loro la storia è chiusa. Resta aperta, invece, per gli ultimi cinque. Uno è in carcere a Massa Marittima, quindi per lui non c’è la “messa alla prova“. Per gli altri quattro ultras, malgrado la ricerca fatta dalla cancelleria, non si sono trovati i programmi di lavoro e tantomeno le firme. Così la loro posizione è stata stralciata. Si vedrà nelle prossime settimane se hanno accettato anche loro la “messa alla prova“ o se vorranno essere processati. Da notare che quella domenica ad avere il volto coperto dai caschi c’erano decine di giovani.