ANDREA LUPARIA
Cronaca

Ritorno alle radici nella terra del Candia

La storia in controtendenza dei fratelli Emanuele e Davide Lorieri. Uno era web developer, l’altro lavorava in ristoranti stellati

di Andrea Luparia

Se il futuro della campagna (e quindi del nostro territorio) è affidato agli agricoltori, dalle colline del Candia arriva un segnale di speranza. Basta vedere cosa è accaduto in casa Lorieri. E non parliamo di Pierpaolo Lorieri, presidente delle “Strade del vino della Toscana“, bensì dei suoi due figli. Emmanuele e Davide sono nati e cresciuti nel Podere Scurtarola. Da piccoli durante la vendemmia si divertivano a pigiare qualche bigoncia d’uva con i piedi, come si faceva una volta. In tanti pensavano che con Davide ed Emmanuele si arrivasse tranquillamente alla quinta generazione di Lorieri impegnati nell’agricola.

Ma la vita riserva sempre delle sorprese. Una volta maggiorenni, i due decidono di seguire le loro passioni personali, che diventano attività lavorative. Emmanuele si è dedicato alla programmazione diventando web developer e fondando, più di 15 anni fa, uno dei primi shop online di oggettistica a livello nazionale (Original Store). Davide invece si è lanciato nella ristorazione facendo varie esperienze in ristoranti anche stellati. Per 15 anni è stato in giro per l’Italia e all’estero, arrivando fino in Australia. Ma poi entrambi hanno sentito nostalgia di casa, della famiglia, in parole povere delle “radici“.

E così, dopo essersi tolte le giuste soddisfazioni, sono tornati in azienda. Ma anche in questo caso portando avanti le loro idee. Certo, se c’è bisogno aiutano il babbo nel vigneto e col vino, ma hanno differenziato e ampliato la produzione aziendale. Emmanuele si dedica all’apicoltura e alla produzione di miele (anche il papà era partito dalle api ma poi aveva lasciato per concentrarsi sul vino) in più si occupa dell’accoglienza degli ospiti dei piccoli appartamenti della casa natale dei Lorieri sul Candia. Davide a sua volta si è lanciato nella coltivazione di ortaggi e frutta, gli stessi che poi utilizza in cucina. Dalla trasformazione dei prodotti dell’azienda agricola sono nate marmellate, confetture, frutta secca e tutto quel che gli viene in mente quando guarda gli alberi della collina sopra Massa. In più si occupa della cucina per corsi culinari, pranzi e cene che, su prenotazione, è possibile organizzare, preparando per gli ospiti quello che offre la nostra terra. Così è anche diventato “agricoltore custode“ sia dell’Arancio Massese che del Limone Massese. Parliamo, per chi non lo sapesse, di due piante a rischio di estizione che hanno avuto da poco il riconoscimento nazionale. I fratelli, oltre a fare le loro cose, gestiscono direttamente anche parte dei vigneti e vogliono coltivare anche l’ulivo, non solo a Massa. E a breve “debutteranno“ con le castagne, in Garfagnana o in Lunigiana, si vedrà. L’arrivo di forze nuove e menti giovani e aperte ha accellerato il processo di transizione dell’azienda verso una produzione sostenibile, rispettosa della natura e dei suoi tempi. Fino ad arrivare a quella che oggi è la azienda agricola Scurtarola di Emmanuele e Davide. Capiamoci. I vigneti del Candia non sono quelli delle dolci colline toscane. Qui la pendenza è forte, bisogna faticare molto di più, combattere con il bosco che si è ripreso i terreni abbandonati.

Poi ci sono le frane e i cinghiali (che amano l’uva matura e la frutta). Per andare avanti servono grande impegno, forte volontà e senso di appartenenza a un territorio. Certo, servirebbe anche una mano da parte del Comune, della Provincia e della Regione, magari anche solo per tagliare almeno due volte all’anno i rovi che piano piano invadono la strada sul Candia. Loro il tratto più vicino a casa lo curano (lo fanno per i visitatori ma anche per loro stessi), ma non possono curare tutta la strada.