di Alfredo Marchetti
Con un coup de théâtre il sindaco Francesco Persiani sfila il telefono dalla tasca della giacca grigia e attiva l’audio di una chat di Whatsapp. Dall’altra parte c’è la voce dell’onorevole Alessandro Amorese. Il microfono del consiglio comunale amplifica la voce e rivela che il deputato, dopo il successo Meloni alle politiche di settembre aveva fatto una richiesta al primo cittadino ben chiara: assessori in giunta. Ma Persiani non ha ceduto. Nel giorno in cui si conclude il suo mandato, Persiani si toglie qualche sassolino dalla scarpa. "Questa è una sconfitta della politica locale. Ho la coscienza a posto, non ho nulla da rimproverarmi, certo non sono contento per l’immagine della città e per me stesso. Con questo atto molti consiglieri si assumeranno le proprie responsabilità. Sconfitto è chi metterà fine – diceva a inizio riunione – a una stagione di buon governo del centro destra che ha cambiato radicalmente la città e l’opinione dei cittadini verso la politica. Qualcuno si è occupato di azioni concrete. La mozione che arriva da parte dell’opposizione, con alcuni consiglieri di ’maggioranza’. Stasera votiamo un testo redatto e pensato dal Pd, sinistra e Cinque stelle. Altri argomenti affermati stasera resteranno nei verbali, ma non nella mozione, ciò che è stato scritto nella sdifucia. Si parla di una forte spaccatura della maggioranza che ha paralizzato i lavori. Nessuna paralisi, abbiamo lavorato quasi 5 anni a testa bassa. Si dice poi che le variazioni di bilancio sono state bocciate dal consiglio comunale: dal contrasto al dialogo politico ce ne passa. Mi incolpano di aver sospeso molte opere, come il Pnrr che potrebbero saltare: il piano delle opere triennale non viene inficiato e nemmeno il bilancio, non ancora approvato. Siamo molto in ritardo però, con i progetti del Pnrr, questo è vero. Dovevano occuparsene tecnici e magari qualche assessore. Lo stato reale è questo: i palazzi Bourdillon e Colombini sono un problema. Ci è stato garantito che tutto stava procedendo per il meglio, atti ufficiali raccontano che sono a rischio perché manca la progettazione. I soldi ci sono. Anzi alcuni sono stati persi perché mancano i progetti. Lavori all’ex Cat: mancano i passaggi progettuali: rischiamo di perdere i fondi. Castello Malaspina, siamo ancora indietro. Mercato ortofrutticolo, gravi ritardi nella progettazione: elevato rischio di perdere i fondi".
Nelle repliche al fuoco incrociato Persiani ha replicato: "Grazie a chi non ha abbandonato la barca. Sono dispiaciuto dai consiglieri di FdI. Anche ora che siamo in consiglio comunale mi arrivano telefonate per convincermi a far entrare il partito. Da settembre siamo stati in ostaggio di queste scelte, si assumeranno le responsabilità di fronte alla città. Non è un addio, ma un arrivederci".