REDAZIONE MASSA CARRARA

Rivoluzione in cucina da ’Baria’ Le cuoche sono due ragazze apuane

La tecnica di Cristina e l’istinto di Ilaria per un tandem ben affiatato fra innovazione (14 nuovi piatti) e tradizione

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Cristina l’ha sempre voluto, Ilaria c’è arrivata per caso, ma alla fine i treni della vita le hanno condotte alla stessa stazione: la trattoria Baria Delia, a Marina di Massa. Giovanissime, 22 e 23 anni, Ilaria e Cristina sono le cuoche dello storico ristorante ora guidato da Francesco Tonarelli, ultimo erede di una famiglia che ha dato da mangiare (e da bere) a intere generazioni di apuani e di turisti. A due passi da piazza Betti, da oltre un anno, va in scena uno ’spettacolo d’arte varia’ (per dirla alla Paolo Conte) da non perdere.

Cristina Dell’Amico, carrarese di Bergiola Foscalina, 22 anni, è la più ’tecnica’ e preparata, vanta già belle esperienze nel settore (al Riva Bistrot del Cinquale), ha vinto due concorsi (per Giallozafferano e Surgital), viene dalla grande scuola dell’Istituto alberghiero Minuto di Marina di Massa, dove spiccava, e aveva diverse proposte di lavoro. Ilaria Scarpellini, invece, 23 anni, di Marina di Massa, è autodidatta, in cucina segue l’istinto: si è diplomata al liceo scientifico Fermi di Massa, si era iscritta anche all’università (Scienze farmaceutiche) ma poi ha desistito facendo lavoretti saltuari (baby sitter). I loro genitori non sono del settore: le mamme sono casalinghe e i padri sono nel commercio del marmo (Cristina) e delle auto (Ilaria).

Tra loro c’è feeling, si conoscevano (e bene) anche prima di arrivare da Baria, e in un certo senso si completano. Hanno creato piatti che uniscono la tecnica dell’una con l’innovazione dell’altra. Sempre però sul filo di una tradizione che la trattoria di Marina non può e non vuole perdere. Il risultato adesso è che Cristina sperimenta più di prima e Ilaria ha maggiori conoscenza tecniche. In questo (breve) lasso di tempo le due ragazze hanno rivoluzionato la cucina della trattoria, preparando ben 14 nuovi piatti che sono stati inseriti nel menù. E il ’regista’ dell’opera, Tonarelli, gongola, così come i clienti affezionati del locale, perchè l’esperimento delle due ragazze in cucina funziona. Una scommessa vincente, in continua evoluzione, e soprattutto un messaggio per i tanti giovani che ancora non hanno capito (o trovato) la loro destinazione. C’è bisogno di passione, competenza, idee, umiltà e impegno.

"Ho sempre avuto la passione per la cucina perchè mi piace mangiare – dice Cristina ridendo –. A scuola ho capito subito che questo mondo poteva essere la mia vita. Ho imparato gli schemi, la tecnica, avendo ottimi riscontri; già lavoravo quando ero ancora all’Alberghiero e non ho mai smesso. Con questa esperienza ho potuto anche sperimentare e il merito è di Ilaria. Sono felice di lavorare con lei. Ma devo ringraziare i miei genitori perchè mi hanno spronato e consigliato di fare l’Alberghiero. Tutto è partito da lì".

"Non avrei mai pensato di fare la cuoca – racconta Ilaria –. Sono arrivata qui leggendo un annuncio su Facebook che da Baria cercavano un aiutante di sala. Ma dopo qualche giorno Francesco (Tonarelli, ndr) mi ha chiesto se me la sentivo di provare a lavorare in cucina come aiutante. Ho accettato, anche su consiglio di mio babbo. Poi però il cuoco se n’è andato e mi è stato proposto di fare la cuoca. Devo dire che stavo per rifiutare. Non ho mai creduto troppo in me stessa. Poi però ho scoperto che le persone più care avevano fiducia nelle mie possibilità: i miei genitori in primis, poi l’amica Cristina, che all’epoca non era ancora da Baria, e quindi Francesco, che mi ha veramente convinto a lanciarmi in questa avventura. Sono contenta. La cucina ora è una passione oltre che un lavoro".

"La nostra cucina – concludono con orgoglio Cristina e Ilaria – è espressa. Facciamo tutto lì per lì, cuciniamo al momento. E pazienza se il cliente aspetta un pochino. I nostri piatti seguono le stagioni, sia come ingredienti ma anche per colori e profumi. E nel futuro chissà: ci piace continuare a sperimentare, ma sempre pensando che siamo in una trattoria, che ha una storia e una sua tradizione".

Luca Cecconi