I legami di amicizia fra Roma e Carrara hanno trovato espressione nella celebrazione del centenario del Rotary di Roma. Il gemellaggio desiderato dal conterraneo Raffaello Ragaglini e da Bruno Munda, si sta rafforzando. Non poteva mancare, nella Città eterna, una nutrita rappresentanza del Rotary Carrara e Massa, al momento di spegnere le 100 candeline del più antico sodalizio romano, formata dal presidente Gian Luigi Fondi e dai numerosi soci apuani, il cui club quest’anno toccherà i 77 anni.
L’importante occasione ha offerto ai rotariani pregevoli iniziative: l’attraversamento della Porta Santa di Santa Maria Maggiore e lo spettacolo “Aggiungi un posto a tavola” al Teatro Brancaccio. Non sono mancate iniziative quale la presentazione al Parlamento di un progetto di legge del Rotary di Roma, per esporre le tante opere d’arte che ancora si trovano nei depositi dei musei. In sostanza, il progetto di legge propone l’affitto di queste opere d’arte a favore di privati, in occasioni temporanee come convegni, ma anche più durature come esposizioni interne a palazzi privati, con il vincolo della loro visibilità al pubblico e in cambio di un corrispettivo che sarebbe finalizzato a ridurre il debito pubblico.
Consacrazione finale dei proficui vincoli amicali è avvenuta con la cena di gala al Grand Hotel Parco dei Principi nel cuore dell’Urbe, dove il presidente del Club romano Nicola Paglietti ha condotto la celebrazione con la partecipazione di oltre 280 persone, fra i quali anche l’altro illustre rotariano di origine apuana, ma di adozione capitolina, l’ammiraglio Giovanni Vitaloni, una vita militare di livello apicale che lo ha portato anche ad essere il perito del Governo nel processo Schettino, sul quale tenne un’interessantissima relazione proprio al Club Carrara e Massa circa due anni fa.