
Centro Saffi
Carrara, 7 aprile 2018 - Centro «Saffi»: sos delle mamme. L’unico centro di aggregazione per i ragazzi residenti in città è a rischio: pare che il Comune intenda chiudere la sala di via Chiesa, intenzionato a fare una nuova gara. Appena diffusasi la voce, è partita la sommossa delle mamme che raccolte in poco tempo decine di firme chiedono al Comune di rivedere la decisione che comporterebbe un ulteriore impoverimento del centro cittadino e della vita sociale dei giovani che nelle sale sotterranee della «Saffi» trovano un sicuro punto di riferimento per attività ricreative, doposcuola, corsi e laboratori di musica e tante altre attività. Da qui la lettera protocollata a palazzo civico e indirizzata al sindaco: «Siamo le mamme del centro Saffi – si legge nel documento –. I nostri figli partecipano alle diverse attività del centro: doposcuola specializzato, laboratori espressivi e corsi. Sappiamo che il Comune decide in questi giorni se far proseguire l’attività del centro al rientro delle vacanze pasquali, oppure sospenderle in attesa di una nuova gara. Chiediamo che si tenga conto, nel prendere la decisione, delle nostre necessità. Il centro Saffi – insistono le mamme – è un punto di riferimento aggregativo importante per molte famiglie e il doposcuola specializzato per gli alunni Bes (con difficoltà di apprendimento ndr) è l’unico servizio presente nel territorio».
Il centro, lo ricordiamo, prevede un’offerta gratuita di corsi di lingue, inglese, spagnolo, musica, chitarra, pittura, ballo e soprattutto il doposcuola specializzato, curato da psicologi riservato ai ragazzi con disturbi dell’apprendimento. Una quarantina i ragazzi che fanno riferimento al centro di età compresa tra i 12 e i 29 anni. L’attività, voluta dalla precedente amministrazione, mira a coinvolgere i ragazzi del centro cittadino che altrimenti avrebbero la strada come alternativa. Nelle intenzioni dell’amministrazione c’era di «proseguire la consolidata esperienza tesa a promuovere e sostenere l’aggregazione spontanea e l’associazionismo, sviluppando la libera espressione delle aspirazioni dei giovani. Elementi cardine di tale attività sono il rispetto delle diversità, sociali, razziali, religiose e politiche, la valorizzazione delle aspirazioni e attitudini, il potenziamento della prevenzione di ogni forma di disagio». L’ultimo bando, di durata annuale, fu vinto dal massese Giancarlo Casotti.