REDAZIONE MASSA CARRARA

Sagra di Sant’Anna, Forno in festa

Da stasera al 24 luglio torna l’atteso e tradizionale appuntamento dell’estate fra tordelli e capra in umido

Avevamo annunciato l’estate delle sagre: la partenza c’ è stata ma non ha raggiunto i ritmi degli anni pre-pandemici. La tradizionale sagra di Canevara si è conclusa ma i risultati non sono stati soddisfacenti: ci si aspettava qualcosa di più. "Canevara è andata meno bene del 2019 - commenta don Ernesto Zucchini -. Non siamo ancora ai livelli precedenti. Per vedere questi livelli bisogna scendere al 2016. Vuol dire che è mancata gente, insomma, non ci siamo ancora. Speriamo adesso Forno, nonostante abbiamo dovuto limitare certe cose, partiamo con i prodotti locali DeCo: tordelli fornesi e polenta e capra. Sarà possibile anche variare con polenta e sugo, una specialità tipica fornese. Le sagre rappresentano il mondo massese e dobbiamo sperare che il Comune ci dia una mano".

Torna così, da oggi, l’attesissima sagra di Sant’Anna di Forno, dal 15 al 24 luglio, con dieci giorni di musica e attività varie ma soprattutto gastronomia e cultura nella valorizzazione di piatti tipici locali. Cibi antichi, fatti come un tempo: la capra in umido e i tordelli fatti a mano, uno per uno. La sagra di Sant’Anna compie 27 anni ma le sue radici affondano in un tempo molto lontano. E’ una storia di continuità, di tradizione e, in fondo, di povertà. L’inizio si perde nella notte dei tempi e nella memoria storica di antiche feste pagane e poi cristianizzate. All’origine c’è la transumanza, ovvero l’esodo dei pastori con le loro greggi che passavano dai pascoli alti e quelli bassi. I pastori si fermavano nei vari agglomerati e celebravano feste e incontri. Con l’arrivo del cristianesimo questa festa di mezza estate diventò un momento di venerazione di un santo o della Vergine Maria. A Forno la festa coincideva con quella di sant’Anna, la madre della Madonna, celebrata il 26 luglio. In onore della santa, in un luogo appena fuori dal paese sorge una piccola cappella che all’epoca era punto di riferimento. Intorno alla chiesetta affluivano le genti provenienti dalla città e dalle frazioni circostanti. Siamo nella settimana più secca dell’anno, poca pioggia e molto sole. Tanta gente in paese creava un momento propizio per raccogliere elemosine. E così nacque quella che per tanti decenni è stata la lotteria di sant’Anna o meglio le lotterie di sant’Anna. Si arrivò così fino all’inizio degli anni Novanta. Le elemosine servivano per la riparazione delle due chiese e le lotterie, insieme alla vera e propria questua, avevano questo scopo. Ma a un certo punto la moda delle lotterie finì. Il nuovo che si presentò alla mente dei parrocchiani fu la sagra. Dopo alcuni anni di discussioni e una vera e propria prova nel 1994, nel 1995 iniziò una nuova storia: la "Sagra di Sant’Anna"!

Angela Maria Fruzzetti