"Salario minimo a 9 euro l’ora per gli appalti"

Il Pd di Massa-Carrara propone una mozione per introdurre un salario minimo di 9 euro l'ora nei contratti dei servizi pubblici, garantendo dignità ai lavoratori. La proposta si basa su dati Istat e mira a migliorare le condizioni economiche dei dipendenti.

"Salario minimo a 9 euro l’ora per gli appalti"

"Salario minimo a 9 euro l’ora per gli appalti"

di Daniele Rosi

Attribuire maggior dignità ai lavoratori garantendo loro un reddito minimo inderogabile. Con queste premesse la segreteria provinciale del Pd, sulla base di quanto già successo recentemente nel Comune di Firenze e da un paio di giorni anche a Camaiore, solo per rimanere nel contesto regionale, intende presentare una mozione in Consiglio provinciale e in tutti i consigli comunali di Massa-Carrara, per attivare la retribuzione minima salariale nei contratti dei servizi, con particolare riferimento alle gare pubbliche. L’iniziativa è stata presentata ieri mattina nella sede del Pd di via Groppini a Carrara alla presenza della segretaria provinciale del partito Elisabetta Sordi, il responsabile lavoro della segreteria provinciale Francesco Bertelloni e il responsabile organizzativo Luca Nicolini.

La mozione è una scelta politica che parte dalla posizione del partito nazionale, con una proposta di legge sul salario minimo basata sui dati Istat 2023. Numeri che raccontano di un 9 per cento dei lavoratori dipendenti con un reddito alle soglie della povertà e un quadro in cui esistono persone che, nonostante il lavoro, fanno molta fatica ad arrivare in fondo al mese. "Questo è un problema che un partito di centro-sinistra non deve e non può ignorare – ha spiegato Elisabetta Sordi – e riteniamo che tutti i lavoratori debbano avere diritto a una retribuzione in grado di consentire un’esistenza libera e dignitosa. Con grande favore abbiamo apprezzato la presa di posizione del partito nazionale e della nostra segretaria Elly Schlein, che sul salario minimo sta facendo un’azione politica importante".

Il Pd apuano ha quindi ritenuto di dare un segnale ancora più concreto, con la possibilità di chiedere alle amministrazioni la garanzia del salario minimo a 9 euro l’ora per i dipendenti attraverso l’inserimento di un punto di premialità nell’assegnazione degli appalti pubblici. "Ci auguriamo che sul tema della dignità dei lavoratori ci sia una convergenza ampia – ha aggiunto la segretaria provinciale – sperando che anche le amministrazioni di segno politico diverso dal nostro colgano questo importante argomento. Sappiamo che ci sono anche tante altre criticità, pensiamo ad esempio ai salari medi del nostro paese; ma intanto il salario minimo rappresenta un primo tassello". La mozione impegna i consigli comunali ad indicare nelle procedure di gara, in accordo con il Codice degli Appalti e basandosi su un criterio di premialità, che il trattamento economico minimo inderogabile sia di 9 euro l’ora. Nella mozione viene altresì chiesta la verifica puntuale del rispetto dell’applicazione del contratto e gli incontri con le organizzazioni sindacali al fine di verificare come raggiungere l’obiettivo per l’amministrazione comunale dei contratti. Entro la fine di settembre la mozione dovrebbe essere presentata in tutti i consigli comunali di Massa-Carrara e probabilmente già il prossimo mercoledì sarà all’ordine del giorno nel Consiglio provinciale.