
Il dottor Carlo Manfredi, presidente della Fondazione Pelù
Il traguardo da raggiungere lungo il corso della vita è quello di mantenere la capacità di modulare le emozioni, i comportamenti e le attività motorie; di esercitare una buona capacità di giudizio; di saper prendere decisioni; di comprendere le intenzioni e i punti di vista degli altri e di processare in modo efficiente le informazioni provenienti dall’apparato sensoriale. Una costellazione di fattori ambientali e individuali possono progressivamente limitare le capacità funzionali e il benessere delle persone e sfociare, dapprima, nel decadimento cognitivo lieve e, in seguito, nella demenza vera e propria. Ecco perchè bisogna intervenire sui fattori di rischio che possono ostacolare il funzionamento della memoria.
A questo proposito si terranno presso la sala della Resistenza, a Palazzo Ducale a Massa, quattro incontri in quattro mesi organizzati dalla Fondazione Pelù che affrontano i 14 fattori di rischio della demenza che secondo dati dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) si attesta sui 55 milioni di casi, con previsioni di aumento a 78 milioni nel 2039 e 139 milioni nel 2050. Meno del 5 per cento sono casi geneticamente determinati, per questo è importante riconoscere e prevenire questi fattori", ha detto Carlo Manfredi, presidente della Fondazione Pelù e farmacologo clinico alla conferenza stampa di presentazione degli incontri. "La capacità di combattere questi 14 fattori può portare a una riduzione del 50 per cento dei casi, e prima lo si fa meglio è, più a lungo lo si fa e meglio è".
Si parte il 27 marzo con un incontro introduttivo intitolato ’L’ambiente dentro e intorno a me. L’intelligenza e la memoria’, tenuto da Manfredi. Si prosegue il 10 aprile con Alessandro Pampana, specialista in medicina interna, che affronterà ’L’obesità, il fumo, il consumo eccessivo di alcol, i traumi cranici e il rischio di demenza’. Il 15 maggio Giampaolo Collecchia, specialista in medicina interna, parlerà su come ’Contrastare i fattori di rischio cardiovascolare per preservare la salute mentale’. L’ultimo incontro, il 5 giugno, Maila Coltelli, neuropsicologa, e Pier Francesco Lorenzi, psichiatra, relazioneranno sul tema ’Depressione, solitudine e demenza: come interagiscono?’.
Adottando questi accorgimenti si preserverà una vita di relazione più facile e fruttuosa, e quel tesoro di conoscenze che si sono formate durante la vita, la capacità di comprendere quello che dicono gli altri, tutti obiettivi fondamentali per le persone singolarmente ma anche per il buon andamento della società. "Coloro che si prendono cura è come se spegnessero la loro vita, la persona accudita diventa quasi un dittatore", ha detto Manfredi. "Sono importanti lo stile di vita – ha aggiunto Giampaolo Collecchia, in collegamento – la famiglia, le abitudini, l’ambiente di lavoro, gli amici. È fondamentale che il paziente si curi per vivere e non viva per curarsi".
Francesca Frediani