
di Roberto Olgeri
C’erano anche il vescovo Santucci e il sindaco di Fivizzano domenica scorsa a San Terenzo Monti, all’inaugurazione della lapide in memoria di don Michele Rabino, il parroco del paese ucciso il 19 agosto ‘44 dalle SS di Walter Reder. Una lapide posta sull’edificio della canonica, proprio sopra la porta della legnaia dove aveva trovato la morte don Michele, colpevole solo d’aver difeso i propri parrocchiani fino all’estremo sacrificio dalle angherie delle truppe naziste. A voler dedicare questo ricordo al prete martire, è stato l’attuale parroco don Maurizio Marchini, architetto e docente di storia dell’arte che nei due anni trascorsi in parrocchia ha riportato alla luce preziose opere d’arte, rovistando in quella che altri parroci avevano trasformata in “rifugium peccatorum”, una sorta di discarica di marmi ,pietre e tele che per loro non avevano significato, malgrado si trovassero in chiesa e nei locali attigui. L’inagrazione della lapide coincide col trasferimento di don Maurizio, zelante e dotato parroco originario di Caniparola. Nei prossimi giorni farà il suo ingresso nella sua nuova sede: la Parrocchia della Santissima Annunziata in Via Bassagrande a Marina di Carrara. A sostituire don Maurizio Marchini nelle parrocchie di San Terenzo, Ceserano, Colla, Soliera,Moncigoli e altre sarà don Francesco Grazzini, 60enne, proveniente da Prato. E’ un ex frate francescano, uno degli ultimi presenti nel Convento di Soliera e diventato poi un sacerdote. "Vi mando una persona molto buona - ha detto il Vescovo Santucci - valida e preparata".
Tornando alla lapide, don Marchni spiega: "Ho proposto di mettere la lapide sulle mura della canonica in quanto le pietre ci parlano. L’edificio verrà restaurato e così anche nel futuro resterà il segno indelebile del sacrificio di questo prete martire". Ma il saluto dell’amato parroco coincide col rifacimento della canonica dove è prevista una ristrutturazione a fini ricettivi in quanto la limitrofa chiesa è stata eretta a Santuario (perchè conserva le spoglie integre di San Terenzo) e diventerà meta naturale di pellegrinaggio. E questo preoccupa i parrocchiani. "Trasferito don Maurizio - asseriscono in molti - chi inizierà e porterà a termine i lavori per il recupero della canonica che comporterebbe uno straordinario risveglio per tutta la zona?". Tiene banco poi il caso dell’antica tela, rinvenuta lo scorso anno da don Maurizio nella canonica: un dipinto che rappresenta il “Volto Santo” di Lucca e che spiega come, nel tracciato della famosa “Via”, San Terenzo Monti fosse una tappa importante. Benchè la popolazione si sia accollata la maggior parte della spesa per il suo restauro, l’opera da mesi attende di rientrare nella chiesa della borgata , dove è stata per secoli. Inspiegabilmente la Sovrintendenza ritarda il ritorno.
"Nel procedere del restauro - afferma il parroco - sull’opera sono apparsi fra l’altro i collegamenti inconfutabili con questa chiesa, o meglio con il nostro Santo...". Prima e dopo la Santa Messa officiata da Monsignor Santucci, il cronista ha posto alcune domande al Vescovo sul rientro nella chiesa di San Terenzo del quadro recuperato e sul rischio che i lavori di ristrutturazione della canonica non vengano portati avanti, dopo la partenza per Carrara di don Maurizio. "Sono d’accordo che i lavori di ripristino procedano - la risposta del Vescovo Diocesano- e che don Maurizio periodicamente ne segua l’andamento. Per il quadro mi attiverò perchè rientri a San Terenzo".