Una doccia gelata: alla fine della fase di due diligence il gruppo Afv Beltrame non ha messo sul piatto un’offerta ufficiale per l’acquisto del gruppo Sanac. Non si conoscono ancora le vere motivazioni della scelta, per ora si inseguono solo una serie di congetture che si sono moltiplicate durante tutta la giornata di ieri a partire dalle prime ore della mattina quando i sindacati sono stati raggiunti dalla notizia che arrivava dal Ministero delle imprese e del made in Italy a Roma.
La fase di due diligence, infatti, prevedeva un periodo di analisi dei dati e delle informazioni relative alla società, ai bilanci, alla produzione e tutto quello che può servire per formalizzare l’offerta. Il gruppo Beltrame sembrava molto interessato all’acquisto di Sanac e la recente ripartenza degli ordini dallo stabilimento ex Ilva di Taranto, a seguito del commissariamento di Acciaierie d’Italia da parte del Governo, sembrava aprire ulteriori spiragli positivi. Ma qualcosa non è andato come tutti si aspettavano e forse speravano. Nei prossimi giorni si potrà sapere di più, anche a seguito dell’incontro dei sindacati nazionali con i rappresentanti del Governo e del Mimit in particolare. Per ora si resta alla finestra, consapevoli che almeno ora con la ripartenza degli ordini da Taranto gli stabilimenti hanno ripreso a lavorare e potrebbero persino azzerare la cassa integrazione già da maggio. "La motivazione ufficiale che circola – sottolinea Umberto Faita, segretario Filctem Cgil – è che non hanno fatto in tempo a impostare la domanda. Ora ci aspettiamo una comunicazione ufficiale dal Mimit per fare una richiesta di incontro al tavolo ministeriale. Una delle poche certezze sembra essere l’intenzione da parte dei commissari di reiterare una gara in tempi stringenti, si parla di metà maggio. Cerchiamo di mantenere un atteggiamento neutrale sulle operazioni di acquisto, guardiamo a ciò che abbiamo ossia lavoro da Taranto per almeno 3 mesi. L’unica cosa che faremo di certo presente ai commissari è che Sanac ha macchinari obsoleti, personale ridotto ai minimi termini: bene che arrivino gli ordini ma l’azienda ha bisogno di investimenti".
"Ci risulta che avessero richiesto una proroga di 10 giorni – continua Stefano Tenerini, segretario Filctem Cisl – vedremo poi quale sarà la verità. Dicono che prepareranno subito un altro bando di vendita, alle stesse condizioni, ce lo auguriamo ma sappiamo che l’altra volta invece di 1 mese ce ne sono voluti 6. Ad ogni modo con gli ordini il gruppo può andare avanti, c’è da capire quali sono le reali condizioni di Acciaierie d’Italia per i pagamenti". "E’ una notizia che ci ha colti tutti di sorpresa – conclude Massimo Graziani, segretario Uiltec Toscana Nord – Ci aspettavamo un epilogo diverso questa volta, perché i presupposti erano differenti invece Sanac continua a non avere pace. Partiamo dalle note positive. Abbiamo ordini in grado di azzerare la cassa integrazione, inizia una nuova fase per Sanac che potrebbe riposizionarsi sul mercato e certo in una nuova gara a queste condizioni avrà un altro valore, maggiore rispetto al passato. Ci aspettiamo che alla prossima gara possano partecipare anche altri competitor. Attendiamo però notizie ufficiali e spiegazioni concrete. I dipendenti stanno lavorando e questo è molto importante".