Sanac, spiraglio sugli ordini con Acciaierie d’Italia

Il ministro Adolfo Urso assicura una svolta nella governance dell’ex Ilva

Dalla Sardegna, dove c’è uno stabilimento ‘gemello’ di Massa del gruppo Sanac, arrivano notizie confortanti dal governo sul futuro dell’azienda. Al di là della manifestazione d’interesse presentata dal gruppo delle acciaierie Beltrame, infatti, l’attenzione del Governo è concentrata anche sulla ripartenza di ordini dall’ex Ilva di Taranto, come hanno confermato il Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, insieme alla sottosegretaria Fausta Bergamotto in visita allo stabilimento di Sanac in Sardegna dove ha incontrato operai e rappresentanti sindacali. "Da un lato sembra che si stia profilando una soluzione di alto profilo industriale, un gruppo importante capace di rilanciare gli stabilimenti – ha detto Urso – e dall’altro dovremmo, in questa settimana, riuscire a imprimere una svolta netta per la governance dell’ex Ilva con la conseguenza che anche la vostra azienda può tornare ad essere committente". D’altronde quello è lo sbocco sempre richiesto anche dai sindacati visto che la produzione di materiali refrattari per l’industria siderurgica è essenziale per l’ex Ilva nella filiera siderurgica italiana.

"Il nostro obiettivo è quello di realizzare entro giugno un piano siderurgico nazionale che prevede nel nostro Paese un rilancio basato su quattro grandi poli - ha ribadito - le acciaierie di nord, il polo di Piombino, le acciaierie di Terni e quello di acciaierie d’Italia ex Ilva". La sottosegretaria Bergamotto ha detto si essere "felice per l’unitarietà della gara invece di spacchettare i siti Sanac e di procedere per bandi separati. Ora è arrivata una manifestazione di interesse molto interessante, che è in fase di istruttoria per vedere se aprire la data room e quindi partire con la due diligence". La manifestazione di interesse non vincolante, secondo quanto appreso, è stata avanzata dal Gruppo Beltrame e ora è al vaglio del Mimit che entro qualche giorno dovrebbe sciogliere la riserva. Gli stabilimenti Sanac da rilevare unitariamente sono quelli in Sardegna (Assemini), Toscana (Massa) Liguria (Vado Ligure) e Piemonte (Gattinara) dove operano complessivamente circa 300 lavoratori.

Insomma, le prossime settimane possono rappresentare la svolta. "Perché da una parte siamo riusciti a realizzare una procedura – ha detto ancora il ministro – ma altrettanto e forse ancor più importante è quello che stiamo facendo per la siderurgia italiana, nello specifico per il rilancio di quello che era l’Ilva, cioè Acciaierie d’Italia, perché la crisi di Sanac deriva dalle scelte improprie a nostro avviso fatte da Acciaierie d’Italia".