Sanac Stop alla cassa integrazione: "Assunzioni per restare competitivi"

I sindacati confermano l’interessamento di due ’colossi’ e incassano dall’azienda "nuovi contratti a termine"

Sanac Stop alla cassa integrazione: "Assunzioni per restare competitivi"

Una delle ultime proteste dei lavoratori di Sanac che l’aveva portati anche in consiglio comunale per far sentire la loro voce anche alla politica locale, vertenza che va avanti ormai da anni

Due proposte di acquisto per Sanac, una italiana e una dal Canada. Sono state confermate, quindi, le notizie pubblicate da La Nazione qualche giorno fa e adesso si conoscono anche i nomi delle imprese che hanno presentato un’offerta all’asta per il gruppo. Una è la ‘Ettore 1970 Srl’, azienda già operante all’interno dell’indotto di Acciaierie d’Italia e che si occupa della costruzione, il rifacimento e la manutenzione refrattaria di batterie forni a coke, le saldature delle ceramiche delle pareti dei forni a coke, altoforni, cowper e campi di colata, convertitori acciaierie, forni fusori elettrici, impianti di degasaggio, forni riscaldo a spinta ed a longheroni, forni di zincatura a caldo orizzontali e verticali. L’altra è ‘Grossi Group Industrial’, società canadese, il cui interessamento attiene alla filiera di produzione.

A confermare le notizie sono le segreterie territoriali di Femca Cisl, Filctem Cgil e Usb assieme alle Rsu che il 2 ottobre hanno incontrato la direzione di stabilimento Sanac di Massa e che oggi sottolineano anche l’esigenza di tornare a investire nello stabilimento e ad assumere nuovo personale per mantenerlo competitivo e rispondere alle nuove esigenze produttive.

"L’azienda ci ha confermato l’azzeramento della cassa integrazione e pertanto la piena occupazione almeno fino alla fermata delle festività natalizie – spiegano –. In merito alle forniture nei confronti di Acciaierie, ad oggi Sanac non è più fornitore esclusivo, ma nonostante ciò gli ordinativi ad oggi garantiscono comunque un carico di lavoro che rappresenta per il sito di Massa circa il 50 per cento del totale. Sempre a Taranto, è in prova una nuova piastra per un nuovo cassetto con buoni risultati che, sebbene non rappresenti grossi volumi, potrebbe generare nuove opportunità nel breve periodo".

Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato all’azienda "come sia ormai necessario un aumento dell’organico" sottolineano. "Sul punto l’azienda ci ha comunicato che nel breve periodo procederanno all’assunzione a tempo determinato di 2/3 unità dando la precedenza, su richiesta sindacale, ai contratti a termine scaduti e non rinnovati negli anni precedenti. Sulle specificità e sulle carenze strutturali dello stabilimento, abbiamo segnalato alcune problematiche specifiche sulle quali l’azienda si è impegnata formalmente a risolverle celermente".

Per quanto riguarda le proposte di acquisto, Rsu e sindacati sottolineano come sia "evidente che chiunque sia il soggetto che si aggiudicherà Sanac dovrà dare garanzia di un piano industriale serio che dia stabilità e prospettive di crescita". "Sulla procedura di gara e sui soggetti interessati – proseguono –, una volta confermata la bontà delle offerte e la conseguente apertura della data room e della due diligence, consci delle esperienze e delle delusioni pregresse, non ci sentiamo di esprimere nessun giudizio. Quello che invece vogliamo sottolineare sia come RSU che come strutture sindacali territoriali è la necessita urgente di interventi strutturali non più rimandabili e di assunzioni e che in ogni caso, consapevoli delle esperienze pregresse, non abbasseremo mai la guardia e continueremo a mantenere viva l’attenzione sulla vertenza".