REDAZIONE MASSA CARRARA

Sanac torna appetibile. L’offerta arriva dal Canada

Si tratterebbe dell’azienda Grossi group: la busta sarà aperta in settimana. Acquisterebbe la societa e tutti gli stabilimenti operativi tra cui anche Massa.

Una delle manifestazioni passate degli operai di Sanac

Una delle manifestazioni passate degli operai di Sanac

Il piatto stavolta non sarebbe rimasto vuoto: alla fine della fase di due diligence, una delle più delicate che seguono la manifestazione d’interesse per la vendita del gruppo Sanac, sarebbe arrivata un’offerta destinata alla trattativa vera e propria. Siamo in piena fase di indiscrezioni, perché la busta sarà aperta soltanto lunedì o comunque la prossima settimana dai commissari straordinari, ma si tratterebbe dell’azienda canadese The Grossi Group, che già aveva presentato la propria manifestazione d’interesse alla scadenza di ottobre per l’acquisizione della società e dei quattro stabilimenti operativi fra cui quello di Massa, oltre a Vado Ligure, Assemini, Gattinara. Si sarebbe ritirata invece l’italiana Ettore 1910. La procedura di vendita, almeno nei tempi, continua ad andare di pari passo con quella dell’ex Ilva di Taranto se pur su binari diversi, così come ora sono gli stessi i commissari straordinari chiamati a gestire le pratiche da parte del governo meloni. La presenza di un’offerta vincolante sul tavolo delle trattative rappresenta un importante passo in avanti ma non significa che l’acquisizione possa davvero andare in porto perché nel mezzo c’è la fase di analisi della proposta industriale, finanziaria ed economica, con il rispetto dell’operatività e del battente industriale che in passato hanno rappresentato due scogli importanti contro cui si erano scontrate altre proposte di carattere internazionale. Inoltre, più avanti potrebbero arrivare anche altre fasi di rilancio a cui potrebbero partecipare anche altri offerenti. Basta pensare che altri bandi di vendita non sono mai riusciti ad arrivare in porto in passato: ben cinque, compresi quelli in cui le offerte non avevano superato la fase di analisi economica e finanziaria.

Ci vuole cauto ottimismo, come continuano a sottolineare i rappresentanti di Filctem Cgil: "Dalle indiscrezioni che filtrano la manifestazione di interesse dovrebbe essere quella di Grossi Group, un gruppo Canadese. Dobbiamo inevitabilmente attendere l’ufficialità dopo l’apertura delle buste da parte del notaio e la procedura di due diligence ormai nota – sottolineano Umberto Faita e Stefano Lecchini della segreteria sindacale -. Sulla vendita abbiamo sempre mantenuto un atteggiamento neutrale e così continueremo a fare. L’attuale situazione aziendale, caratterizzata dalla ripresa degli ordini e da carichi di lavoro importanti in un contesto di stabilità finanziaria, sebbene positiva, ci impone continua attenzione alla luce degli inevitabili interventi strutturali che dovranno essere messi a terra nell’immediato futuro. La vendita, sulla quale, ripetiamo, almeno al momento, non esprimiamo nessun tipo di giudizio non può essere che l’atto inevitabile".