Un Natale relativamente tranquillo alla Sanac di Massa dove si è in attesa di conoscere l’esito dell’asta, da parte del Ministero delle imprese, sulle due proposte giunte per acquistare l’intero gruppo industriale che comprende gli stabilimenti di Massa, Vado Ligure, Grogastu e Gattinara. Le offerte sono state presentate da ‘Ettore 1970 Srl’, azienda italiana già operante all’interno dell’indotto di Acciaierie d’Italia, e da ‘Grossi Group Industrial’, società canadese, il cui interessamento attiene alla filiera di produzione. Soltanto nelle prime settimane dell’anno nuovo si saprà della bontà delle offerte e la conseguente apertura della ‘data room’ e della due ‘diligence’. Nessuno si sbilancia più di tanto, anche per le esperienze negative del passato. Rsu e sindacati sottolineano però come sia "evidente che chiunque sia il soggetto che si aggiudicherà Sanac dovrà dare garanzia di un piano industriale serio che dia stabilità e prospettive di crescita".
Ma la relativa tranquillità è data anche dal fatto che il lavoro non manca. L’azienda ha confermato l’azzeramento della cassa integrazione e pertanto la piena occupazione almeno fino all’inizio dell’anno nuovo. Le commesse ci sono, anche se Sanac non è più fornitore esclusivo di Acciaierie d’Italia. Gli ordinativi garantiscono comunque un carico di lavoro che rappresenta per il sito di Massa circa il 50 per cento del totale. Tanto è vero che si parla addirittura di un aumento necessario dell’organico. L’azienda ha già comunicato che procederà all’assunzione a tempo determinato di 2/3 unità dando la precedenza, su richiesta sindacale, ai contratti a termine scaduti e non rinnovati.