
I disegni di Braccio di Ferro di Pier Luigi Sangalli concessi dalla figlia Elisabetta
di Alfredo Marchetti
Guarderemo con un altro occhio il mitico Braccio di Ferro, Olivia e Bruto. Sapere che forse, immortalato con la matita su tavola in lontananza, dietro al personaggio tanto amato da grandi e piccini, c’è uno scorcio di Marina di Massa, ha tutto un altro sapore. E questo grazie a Pier Luigi Sangalli, famoso fumettista, che dal 1963 al 2003 ha disegnato il celebre marinaio e i suoi spinaci. Sangalli, originario di Monza, scomparso dieci giorni fa, era un amante delle vacanze a Marina di Massa. A lui si deve la realizzazione del 70 per cento della produzione mondiale di tavole originali del Popeye italiano. Molte copertine disegnate dal disegnatore monzese illustrano Braccio di Ferro alle prese con la vita di mare, colta nei suoi aspetti più comici e divertenti.
La figlia Elisabetta ci regala uno spaccato di vita del padre, la sua infanzia con lui in vacanza, i ricordi d’estate. "Mio padre amava particolarmente Marina di Massa. In questi luoghi trovava relax e ispirazione per il suo lavoro. Prima di acquistare un’abitazione per le vacanze a Marina nel 1997 siamo andati a trascorrere le ferie estive in altri luoghi, ma lui non amava tanto restare. Ricordo che erano gli anni ’70 e noi eravamo bambini. Si fermava qualche giorno e poi ’scappava’, aveva bisogno di tranquillità. Invece a Marina di Massa è sempre rimasto con grande piacere. Perché siamo venuti qui? Per amici. Il suo credo è sempre stato ’Famiglia, amici, lavoro’. Ricordo che a lui piaceva fare lunghe passeggiate sul pontile, oppure prendere un gelato tutti insieme. Amava questo posto, si godeva il piacere di questo clima familiare".
Come nasce il sodalizio con Braccio di Ferro? "Erano gli anni ’60, mio padre consigliò all’editore Renato Bianconi di acquistare i diritti per disegnare Braccio di Ferro. Fu una grande intuizione. Mio padre cercò, riuscendovi, di ’italianizzare’ il personaggio di Popeye nato nel 1929 negli Stati Uniti. Inizialmente era un profilo burbero, dal carattere con tratti netti. Mio padre lo rese un personaggio positivo, le sue storie finivano sempre con un lieto fine. Fu un processo grafico che lo occupò per molto tempo. Il fumetto inizialmente era pensato per un pubblico di ragazzi, ma riuscì a farlo apprezzare a tutte le età. Ricordo che i disegni di mio padre erano apprezzati da grandi attori, come Monica Vitti o la cantante Mina. C’era poi Vincenzo Mollica che ne parlava sempre bene".
Quanto Marina di Massa ha influito sul processo di ispirazione dei fumetti? "Posso dire che a Marina stava bene. Con mia madre trascorreva molto tempo in pineta a rilassarsi. Era un posto che sicuramente lo aiutava a ispirarsi. In alcune tavole ci saranno sicuramente degli scorci di Marina. Ricordo che qualche schizzo a biro è stato fatto mentre eravamo a Marina, per poi trasferirlo con la matita".
C’è un desiderio ancora non realizzato che potrebbe rafforzare il legame di suo padre con la costa massese? "Mi piacerebbe fare una mostra delle sue tavole a Marina. In passato c’erano stati dei contatti con le amministrazioni comunali, ma non si è concretizzato nulla. Perché non riproporlo? Credo che sarebbe un bell’omaggio per mio padre e un ricordo per Marina".