REDAZIONE MASSA CARRARA

Massa, il futuro della sanità. Le promesse dell’Asl: “Altri 11 posti letto per il pronto soccorso”

Consiglio comunale straordinario a Massa con la dirigenza dell’azienda: “Liste d’attesa ancora un problema: investimenti per aiutare i pazienti”. Urologia: “Manca il primario: 700 cittadini aspettano di essere curati”

Consiglio comunale straordinario sulla sanità a Massa

Consiglio comunale straordinario sulla sanità a Massa

Massa Carrara, 20 marzo 2025 – Ampliamento dei posti letto del pronto soccorso, l’arrivo di Medicina nucleare al Noa, fondi per contrastare il problema cronico delle liste d’attesa bibliche. Sono soltanto alcune delle dichiarazioni rilasciate dall’azienda sanitaria nell’ultimo consiglio comunale straordinario di Massa dedicato al futuro della sanità apuana. Presenti, oltre al sindaco Francesco Persiani e ai consiglieri, Giuliano Biselli, coordinatore degli ospedali Asl, Monica Guglielmi, responsabile Zona delle Apuane, il presidente provinciale dell’Ordine dei medici Carlo Manfredi.

Il medico David Rocchi, dello staff della direzione, ha snocciolato il report sulle prestazioni sanitarie che il Noa ha rilasciato nel corso di questi anni, un ospedale che vanta, soltanto nell’ultimo anno, oltre i mille e duecento parti. Le liste d’attesa ambulatoriali sono certamente un nodo critico, accompagnato anche da "grosse criticità del reperimento del personale medico a livello nazionale” spiega il medico. L’azienda ha messo sul piatto il 22 per cento del suo budget per migliorare il servizio che però stenta a decollare “nonostante l’impegno – prosegue –, a causa dell’aumento delle prescrizioni anno su anno negli ultimi cinque anni”.

Le azioni messe in campo sono "un incremento dell’offerta con l’allocazione fondi, l’efficientamento dei percorsi migliorando le agende, il governo della domanda, aiutando il paziente ad avere direttamente la prescrizione del prossimo esame”. C’è poi l’ampliamento del pronto soccorso: "Previsti sette letti aggiuntivi e 4 ad alta intensità. Ci vorranno 150 giorni, l’inizio dei cantieri sarà a breve”.

Un capitolo a parte riguarda l’Ospedale di comunità di Massa all’ex scalo merci, che verrà realizzata su vari livelli, con fondi del Pnrr, regionali e della stessa azienda sanitaria “La durata dei lavori sarà di 455 giorni. Per quanto riguarda invece la Casa della comunità con prima parte strutturale e una seconda parte vedrà una fine lavori, da novembre scorso a 875 giorni”. Un’altra novità riguarderà Medicina nucleare, con il trasferimento da via Risorgimento in un’area esterna adiacente al Noa: “I tempi sono di 180 giorni, i lavori partiranno entro marzo, finiranno nel 2027” ha concluso Rocchi.

La parola è poi passata a Carlo Manfredi, presidente provinciale dell’Ordine dei medici: "Una corretta organizzazione sanitaria non deve diventare cosa ha a monte, ovvero ambiente e diseguaglianze sociali. L’attenzione a questo ci permette di fare la prevenzione vera. Bisogna ottenere la partecipazione dei cittadini agli screening consolidati, che attualmente hanno risultati altalenanti”.

Arrivano poi le note dolenti, ovvero Urologia: "Il reparto – ha spiegato Biselli –, nonostante sia formato da uno staff che è un’eccellenza, è uno dei problemi più grossi che abbiamo: nonostante la grave carenza, ci sono oltre 700 persone in attesa: nonostante i tempi che devono aspettare i cittadini preferiscono farla al Noa e non andare altrove. Non abbiamo un primario è vero, abbiamo indetto un bando e stiamo aspettando. C’è grande necessità di professionisti. Siamo stati i primi ad aver utilizzato un robottino con 40 interventi, uno ne arriverà presto al Noa”.

“Il pronto soccorso del Noa – ha risposto poi a una domanda – è piccolo. Ci sono circa 65mila accessi l’anno, se la gioca col Versilia, che si supera l’estate. E’ nato piccolo? Questa è la domanda che dobbiamo farci. Il Ps non può essere il filtro della sanità: l’80 per cento dei cittadini che ha bisogno non dovrebbe arrivarci. Il cittadino va avanti finché non trova una risposta, anche quei codici che non dovrebbero arrivarci. Il risultato è che il paziente è costretto ad aspettare. Necessario un potenziamento del territorio, il cittadino deve trovare le risposte per evitare di andare fino al pronto soccorso. Una casa di comunità è fondamentale per dare questa risposta al cittadino: medici di famiglia circondati da specialisti, così da fare una risposta alla comunità. L’ampliamento del pronto soccorso ci regala un respiro. Le attese nel Ps sono anguste. Oggettivamente però riesce a dare le risposte migliori della nostra area. Nessuna persona al Noa aspetta più di 8 ore prima di essere ricoverata. In altre parti si sta anche giorni in attesa di un posto letto. Nessuno deve passare una notte in attesa di un ricovero. Con un aumento dei volumi del pronto soccorso saremmo ancora più performativi".