
Gianni Ambrosio e monsignor Giovanni Santucci
Massa, 19 gennaio 2021 - Passeggiano serenamente, l’uno accanto all’altro, come due amici che si rincontrano dopo tanto tempo. E uno fa vedere all’altro, che non c’è mai stato, il posto dove vive. E’ quello che è successo, ieri mattina in Duomo a Massa, tra monsignor Giovanni Santucci e monsignor Gianni Ambrosio. Santucci, 71 anni, com’è noto, ha rinunciato all’incarico di vescovo della nostra Diocesi mentre Ambrosio, 77 anni, è colui che la guiderà in questa fase di transizione in attesa che venga nominato un nuovo vescovo. In gergo ecclesiastico si tratta di ’amministratore apostolico di sede vacante’. Tra l’altro i due alti prelati ora sono ’colleghi’: entrambi vescovi emeriti. Monsignor Ambrosio, che era accompagnato dal suo segretario don Celso Dosi, arriva dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio. Quello di ieri, pur amichevole e per nulla formale, è l’incontro che di fatto dà inizio al passaggio di consegne tra i due. In precedenza, come annunciato dal nostro giornale, si erano sentiti per telefono. Il vescovo dimissionario ha mostrato a monsignor Ambrosio la sede della Curia e il Duomo, e gli ha anche presentato quelli che fino a ieri sono stati i suoi collaboratori.
Nella Cattedrale li abbiamo incontrati. Sono stati molto disponibili. "Vi capisco – ha detto monsignor Ambrosio – sono giornalista anch’io, scrivevo per il giornale della mia diocesi. Quella di stamani è una visita personale. Del resto io e monsignor Santucci ci conosciamo da tanto tempo. Tra noi c’è amicizia, stima e affetto. Sono venuto per incontrarlo, parlare con lui a quattrocchi. Non nascondo che la sua rinuncia mi ha colto di sorpresa. L’ho trovato molto sereno". Sulla durata del suo mandato (si parla da 3 a 6 mesi), monsignor Ambrosio non si sbilancia. "Non so quanto resterò – ha affermato – questo non dipende da me. Ci vuole un po’ di pazienza e nel frattempo cercherò di portare avanti la Diocesi nel miglior modo possibile". Il messaggio ai religiosi e ai fedeli apuani è improntato sulla speranza. "Non dobbiamo mai perderla – ha detto l’amministraore apostolico della Diocesi –. Viviamo un tempo non facile, per la pandemia e per la crisi economica e sociale, ma bisogna ripartire da ciò che è bello e dalla speranza. Intorno a noi c’è tanta bellezza, anche qui a Massa Carrara, come mi ha spiegato monsignor Giovanni. Cerchiamo di aiutarci e ce la faremo. Ma non vorrei dire altro ora, avremo modo di parlare nel prossimo futuro".
Anche monsignor Santucci non si sottrae ad alcune domande, la prima sul suo stato di salute che qualcuno ha messo in dubbio. "Non posso farci niente – ha detto – ma la verità è quella che ho scritto nella lettera inviata ai sacerdoti, ai diaconi e alle comunità, una lettera che ho scritto con il cuore: purtroppo le forze fisiche sono quelle che sono e non mi permettono più di svolgere al meglio gli impegni pastorali del vescovo". E per quanto riguarda i progetti già avviati cosa si sente di dire alle parrocchie? In Lunigiana sono preoccupati... "Dico a tutti di stare sereni – ha risposto Santucci – perchè i progetti, come la risistemazione di chiese e canoniche, già avviati, andranno avanti".
Prima dei saluti, e dopo una battuta sulla sconfitta della Juve contro l’Inter, monsignor Santucci spiega dove e quando saluterà per l’ultima volta la comunità apuana. "Saluterò tutti – ha annunciato – venerdì 29 gennaio, alle ore 17, alla Covetta di Avenza, alla chiesa Santa Maria Mediatrice, che può contenere più persone rispetto al Duomo di Massa in questi tempi di Covid. Ci saranno tutti i preti". Sarà l’ultima messa celebrata in pubblico da Giovanni Santucci. Poi per lui si apriranno le porte del monastero di Subiaco.