"Sarebbe la fine per la Partaccia". Paladini pronti alle osservazioni

"Il ritorno in Toscana? Fino a ieri dicevano che lo scalo era in grande sviluppo"

"Sarebbe la fine per la Partaccia". Paladini pronti alle osservazioni

"Il ritorno in Toscana? Fino a ieri dicevano che lo scalo era in grande sviluppo"

Oltre alle imprese legate ai traffici del porto e a quelle del mondo della nautica, anche i balneari di Marina di Massa e della Versilia e gli ambientalisti sono interessati al nuovo Piano regolatore dello scalo di Marina di Carrara. E’ noto che i più battaglieri contro l’espansione del porto siano i Paladini Apuoversiliesi, che attendono le mosse dell’Autorità portuale e i pareri dei ministeri competenti. "Intanto – dice la presidente Orietta Colacicco (nella foto) – in merito alla questione se restare con Spezia o tornare in Toscana, c’è da chiedersi come mai fino all’altro giorno il porto andava bene, era in grande sviluppo, grazie a tutte le scelte prese, compreso il boom delle crociere, e poi improvvisamente no, non è vero, non c’è stato sviluppo, non ci sono stati incrementi di posti di lavoro e si scopre che le crociere rappresentano il 2% dei traffici di Spezia".

Sul progetto di prolungamento della banchina Taliercio, i Paladini sostengono che si tratti di una follia. "Farebbe sparire la Partaccia – afferma Colacicco –. Pensiamo solo a quanto accaduto in questi giorni. Dopo una mareggiata, e non di grande portata, a Ronchi c’è stato un disastro: nella zona del Bagno Europa è sparita la sabbia e sono rimasti solo i massi di protezione della struttura. Se nel porto gettano anche solo un chilo di cemento armato ci si avvierà a far sparire in tempi brevi tutto il litorale apuano e a danneggiare e rovinare la riviera della Versilia, distruggendo una florida economia turistica che vale 3,5 miliardi all’anno e conta 100mila addetti".

E la richiesta di assoggettabilità a Via come viene accolta dai Paladini ? "Se si passerà alla Valutazione di impatto ambientale – risponde Colacicco – leggeremo e presenteremo le osservazioni. Pensare che l’unico scoglio all’approvazione possa venire dal parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, come detto da qualcuno, non è corretto. Bisogna anche seguire le procedure del Ministero dell’Ambiente e vedremo che cosa diranno. Possono succedere tante cose. Quando verrà approvato il Piano regolatore bisognerà vedere se sarà così com’è o in un altro modo. Certo è stata una strada ricca di ostacoli e non credo che nessuno possa tirarsi fuori dal prendere le responsabilità delle decisioni che verranno".

Luca Cecconi