ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Sauna naturale alle cave. Un raro fenomeno carsico

Renzo Gemignani e la figlia Elena hanno trovato un rifugio da cui esce aria calda "Un eccezionale caso di geotermia che sprigiona vapore a 20 gradi".

Sauna naturale alle cave. Un raro fenomeno carsico

Renzo Gemignani. nel rifugio che. veniva usato dai cavatori per ripararsi dalle mine

Eccezionale scoperta di una specie di sauna naturale sulle Apuane. In un capanno costruito con marmi a secco, che un tempo serviva ai cavatori per ripararsi dallo scoppio delle mine, si sprigiona vapore caldo, proveniente da un fenomeno carsico in profondità. A fare questa scoperta che ha dell’incredibile sono stati Renzo Gemignani e sua figlia Elena, grandi conoscitori della montagna che frequentano per passione. Un pozzo a vari chilometri di profondità che porta in alto aria calda mantenendo l’ambiente a una temperatura ambiente di venti gradi. La zona è tra il Tarnone e la Piana che conduce a Colonnata, e Elena e Renzo Gemignani si appellano alle autorità e alle associazioni speleologiche affinché intervengano per preservare questo luogo unico in tutte le Apuane. Un fenomeno analogo si verifica anche sulla Tambura ma non con una temperatura così elevata. Sempre secondo Renzo, grande esperto di montagna dopo anni trascorsi al servizio del Sast e scalatore di vette in tutto il mondo, inizialmente questo luogo potrebbe essere stato un magazzino di epoca romana, anche vista la vicinanza con il sito archeologico di Fossacava, e in un secondo tempo un riparo usato dai cavatori al momento di far brillare le mine. Un tipico fenomeno carsico che appanna persino gli occhiali, un pozzo in grado di mantenere all’interno una temperatura costante sia in estate sia in inverno, con folate di aria calda che interessano anche il piccolo ravaneto adiacente. "È una vera e propria sauna, un fenomeno da salvaguardare – dice Renzo –, spero che qualche gruppo speleologico faccia una spedizione per analizzare il fenomeno.

Di questi capanni nei bacini marmiferi ve ne sono decine perché servivano come riparo ai cavatori dalle mine, però con questo fenomeno geotermico non ne abbiamo mai trovate. Osservando i due stipiti della porta e i blocchi che portano tracce di formelle – conclude Renzo –, sembrerebbero di epoca romana, simili a quelli di Fossacava e potrebbero essere pietre di recupero di tagliate romane. Gioia (antica cava romana), sovrasta la ‘capanna’ e di lì scendeva la via romana della Carriona che conduceva al mare. Questi reperti andrebbero studiati e sarebbe importante l’intervento dell’esperto di cave antiche, Enrico Dolci".