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Carlo Alberto Tongiani (Cna)
"Ci sono forze in campo che spingono per buttare la palla in tribuna e rimettere tutto in discussione dimenticano che un bel pezzo dell’economia e dell’occupazione di questo territorio è in capo alla diportistica e passa dalla realizzazione del travel lift che nel frattempo è diventata una infrastruttura mitologica". Non va per il sottile il presidente di Cna Massa Carrara, Carlo Alberto Tongiani, che torna a ’posizionare’ l’associazione degli artigiani nel contesto di un dibattito-scontro sull’ampliamento del porto di Carrara che sta coinvolgendo politica, associazioni, imprese e cittadini. E’ un approccio "globale, a tutto il territorio e alle sue economie" quello che la principale associazione degli artigiani chiede di applicare. "Che ci sia il porto a Marina di Carrara è indiscutibile, discutibile invece che questa infrastruttura sia ascrivibile solo ed esclusivamente al Comune di Carrara. Chi pensa questo non si rende conto dell’impatto che il porto ha sull’intera economia provinciale, dalla Lunigiana a Massa e Montignoso".
"Troviamo completamente inopportuno – spiega il presidente di Cna – identificare che alcuni stakeholder non territoriali identifichino come scellerato il nuovo piano e il relativo ampliamento, evidentemente non hanno ben presente come attualmente i livelli occupazionali derivanti dall’economia del porto incidano anche su tutte le attività commerciali del territorio. Per contro comprendiamo in un ragionamento di più ampio respiro che sussistano delle preoccupazioni, ma del resto come abbiamo sempre sostenuto, sentendo anche le diverse categorie di operatori nostri associati, lo sviluppo e l’ampliamento del porto dovrà avvenire nell’interesse collettivo e nella garanzia di tutte le parti economiche chiamate in causa, dell’aspetto ambientale e della comunità".
Per la Cna Massa Carrara l’ampliamento è una conseguenza del suo sviluppo e del suo nuovo indotto, ma non si nasconde di fronte al rischio erosione: "Il problema c’è, è presente e deve essere affrontato con competenza e programmazione. Fare ripascimenti senza ipotizzare interventi strutturali, continuerebbe a non avere senso, investendo non correttamente soldi pubblici. D’altronde l’erosione è attuale anche a ponente del porto. Quindi il problema ha una matrice più ampia in cui sicuramente il porto rappresenta una delle variabili da gestire". Cna chiede "semplicemente compattezza sul completamento dell’iter del Piano regolatore portuale. Ad oggi la priorità è questa, tutto il territorio ha bisogno di un segnale positivo e che questo iter si concluda e si possa finalmente avere quello strumento tanto agognato durante il periodo di competenza territoriale toscano".