Il progetto “Start-working Pontremoli“ diventa un’associazione di promozione sociale, che riunisce lavoratori da remoto trasferitisi in Lunigiana e residenti locali per promuovere il territorio. Sessanta persone – da Nuova Zelanda, Stati Uniti, Spagna, Irlanda, Brasile, Estonia, Messico e Italia – Sedici i trasferimenti a tempo indeterminato. Il bilancio del progetto ideato dall’associazione di turismo responsabile Farfalle in Cammino con lo scopo di attirare nuovi cittadini grazie alla possibilità di lavorare a distanza in un contesto a misura d’uomo è davvero entusiasmante. All’ospitalità di un territorio votato da anni al turismo di qualità, si sono aggiunte negli ultimi tempi le necessità di una clientela che, dopo aver fatto i conti con il lavoro da remoto tra le mura domestiche, intende svolgere il proprio dovere da postazioni suggestive.
Una volta chiuso il portatile, con la giornata lavorativa alle spalle, le possibilità per rilassarsi o divertirsi sono molte: degustazioni, escursioni, percorsi di benessere, lezioni di yoga. E ora gli smartworker si vogliono presentare alla città tramite un palcoscenico... vicino alle vecchie tradizioni: un bar dove i pensionati giocano a briscola e trascorrono il tempo sorseggiando un bicchiere di vino. E’ il Bar La Lanterna di Porta Parma, dove i “lavoratori agili“ giovedì prossimo alle 18 racconteranno il dietro le quinte delle loro professioni. Lo smart working migliora il benessere delle persone, aumenta la produttività e ottimizza tempi, spazi e costi. Ma ci sono posti speciali per trasformare l’agilità smart in un sogno. Uno di questi è Pontremoli, città medievale e barocca a misura d’uomo che si sposa con la filosofia del lavoro intelligente. Costituita ufficialmente il 21 agosto di quest’anno, l’associazione “Start-working Pontremoli Aps“ ha tra le sue finalità la realizzazione a Pontremoli e in Lunigiana di un polo dello smartworking, anche attraverso la valorizzazione del territorio come luogo di produzione di cultura, di innovazione sociale, di nuovi modi di fare welfare e di sostenibilità ambientale. L’iniziativa, infatti, nasce dalla consapevolezza del fenomeno dello spopolamento delle aree interne e cerca di darvi una risposta attraverso l’attrazione di nuovi residenti che possano scegliere di vivere e lavorare in Lunigiana grazie alla flessibilità del lavoro da remoto.
La visione di “Start-working Pontremoli Aps“ però non si limita all’attrazione di smartworker e nomadi digitali, ma mira alla riqualificazione di spazi urbani e rurali per favorire nuove forme di vivere, abitare e lavorare a Pontremoli e in Lunigiana, anche attraverso la sensibilizzazione di giovani e adulti rispetto ai temi dello smartworking, del digitale e dell’innovazione, oltre alla tutela del territorio, alla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale-sociale della Lunigiana e alla sostenibilità ambientale. "In 3 anni il progetto ha ricevuto centinaia di richieste di informazioni da parte di persone interessate a trasferirsi e abbiamo accolto 60 persone che per un periodo di almeno 1 mese hanno sperimentato il binomio di vivere e lavorare da Pontremoli – spiega il co-fondatore del progetto Andrea Angella – Ad oggi sono 16 le persone che hanno scelto Pontremoli e la Lunigiana come luogo in cui stabilirsi a tempo indeterminato, tanto che 6 famiglie hanno già fatto la scelta di acquistare casa e altre sono pronte a seguirle. Abbiamo deciso di costituirci in Aps per dare vita a nuove attività che consentano di animare la community e di coinvolgere di più la popolazione locale". Del consiglio direttivo fanno parte Simona Solvi (presidente) Valentina De Vico (vicepresidente), Cristina Nucera (segretaria) Andrea Angella e Francesca Sofia (consiglieri). "Tra i soci la maggior parte di noi sono lavoratori da remoto, alcuni dipendenti di aziende italiane o multinazionali e altri liberi professionisti – conclude la presidente Solvi – Ma c’è anche chi ha scelto di vivere e costruirsi qui una professione attirato dall’idea di poter contare su una comunità di persone attiva che ha a cuore il territorio della Lunigiana; in questo senso il confronto e l’inclusione nella comunità locale sono imprescindibili".
Natalino Benacci