PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

Sea watch, nuovo sbarco. In porto 119 migranti salvati la notte di Natale

Marina lo scalo sicuro per la ong dopo il soccorso al largo delle coste libiche. Polemiche per i 1.150 chilometri di ’navigazione disumana’ cui è costretta la nave.

Sea watch, nuovo sbarco. In porto 119 migranti salvati la notte di Natale

Sea watch, nuovo sbarco. In porto 119 migranti salvati la notte di Natale

Sbarcheranno domani mattina, meteo permettendo, i 119 migranti salvati dalla Sea Watch. Il porto assegnato dal Governo alla ong tedesca è quello apuano che raggiunge così il nono sbarco. La comunicazione arriva dal ponte di comando della nave: "Non ci fermiamo neanche la notte di Natale, in due diverse operazioni di soccorso il nostro equipaggio ha salvato 119 persone". Nel Mediterraneo non c’è tregua: tra chi cerca aiuto anche un bambino di 3 anni su una piccola imbarcazione sovraccarica. Sono fuggiti da Zuara in Libia poi soccorsi dalla Sea Watch a 45 miglia (circa 90 chilometri) dalla coste africane. Un primo avvistamento dall’aereo Seabird della stessa ong, dopo la chiamata di alarm phone (numero per i migranti in mare), con la successiva comunicazione in plancia della nave. Così viene impostata rotta libica e si compiono due operazioni di salvataggio consecutive. Operazioni che potrebbero portare a un fermo della nave visto che il decreto Piantedosi, che regola le operazioni di soccorso in mare, ne consente solo una. Questa volta il porto torna a essere quello di Marina che con questo sbarco sale a quota 1100 persone accolte. Sbarchi iniziati in terra apuana il 30 gennaio quando dalla Ocean Viking di Sos Mediterranee sono scese 95 persone tra cui 15 donne, 38 minori di cui 33 non accompagnati. Il 19 aprile e il 5 giugno è stata la volta della Life Support di Emergency con un primo sbarco di 55 persone tra cui 5 minori di cui 3 non accompagnati e il secondo con 29 migranti tra cui tre donne e un bambino. Quarto sbarco il 7 luglio quando è arrivata la Geo Barents con 196 accolti di cui 51 minori non accompagnati, tornata poi il 19 luglio con 214 migranti di cui 139 minori. Poi il 22 agosto e il 4 ottobre due sbarchi della Open Arms con rispettivamente 196 e 176 migranti. L’ultimo, l’ottavo, quello della Life Support di Emergency con 21 persone scese il 23 novembre.

Fa discutere il porto di destinazione, fanno discutere i 1150 chilometri di distanza dal luogo di salvataggio che portano la nave ad affrontare 4 giorni di navigazione in più. Così si apre il fronte polemico della ong tedesca e sulla stessa linea Sandro Ruotolo del Pd con un post dove si rivolge all’equipaggio della nave: "Cara Sea Watch fai bene a polemizzare con il governo del mio paese che fa di tutto per mettersi di traverso contro le ong che salvano vite umane. Mandarvi a Marina di Carrara a 1150 chilometri è disumano". Nel frattempo si attende il tavolo in prefettura per i dettagli dell’accoglienza, ormai rodata al nono sbarco.