Sono 136 le donne che si sono rivolte al centro antiviolenza Dune di Massa da inizio anno al 22 novembre, nello stesso periodo in cui 100 hanno bussato allo sportello ‘Donna chiama donna’ di Carrara. Numeri in continua crescita. Il centro Dune di Massa, diretto da Ilaria Tarabella, ha registrato un aumento delle donne che hanno chiesto aiuto del 40% rispetto allo scorso anno. L’84 per cento non sono soggetti svantaggiati ma italiane e con un lavoro stabile, la metà ha conseguito la maturità, il 30% la laurea. Allarmanti, inoltre, i dati sciorinati dal questore Santi Allegra nella giornata di ieri: "Il numero di misure di ammonimento in provincia è cresciuto esponenzialmente toccando quota 54 nei primi undici mesi del 2024 rispetto al medisimo arco di tempo nel 2023. Un aumento del 400%. Da un lato possiamo leggere questi dati come una presa di coscienza da parte delle donne che si recano a denunciare la violenza e dall’altro lato è una dimostrazione di fiducia nei confronti delle forza dell’ordine che sono sempre più specializzate nella presa in carico di questi casi".
Il lavoro di rete tra istituzioni, forze dell’ordine e associazioni è fondamentale nel contrasto alla violenza. "Otre ai cento nuovi accessi il nostro centro prosegue il cammino con le 46 donne che ha in carico – spiega Francesca Menconi, responsabile del Cav ‘Donna chiama donna –. Abbiamo fatto 915 colloqui e 1.524 ore di back office. Quattro le attivazioni di microcredito sociale e una di microcredito imprenditoriale. Gli allontanamenti di donne tutte con minori sono invece sette, mentre sono 17 le attivazioni di progetti per il reinserimento lavorativo". "Sono 136 le nuove donne che si sono rivolte al nostro centro, più quelle in carico degli anni scorsi – spiega Francesca Rivieri di Duna, dove lavorano dieci operatrici, tre psicologhe e due avvocatesse –. Sempre quest’anno abbiamo ospitato tre madri con figli minori nella casa rifugio e altre due le abbiamo aiutate con la soluzione cuscinetto, che si usa solo per le emergenze. Di queste 101 hanno subito violenza fisica e tutte psicologica. 71 di loro hanno subito anche violenza economica, 18 sono vittime di stupro o tentato stupro, 21 di stalking, e 35 hanno ricevuto minacce di morte per loro o ai figli".
"La percentuale di italiane che hanno subito violenza è in linea con i dati regionali e nazionali, che vedono il 70% di italiane e il 30% straniere – prosegue Francesca Menconi –. Registriamo un avvicinamento da parte di ragazze sempre più giovani da un lato, e dall’altro di anziane, anche oltre i 70 anni. Chi denuncia non ha una caratteristica prevalente riguardo all’essere laureata, occupata o disoccupata, anche se le anziane non vogliono denunciare. Grazie agli strumenti messi in campo dalla Regione Toscana per il reinserimento lavorativo, è più difficile per le donne disoccupate denunciare e uscire dalla casa di convivenza, la possibilità di avere l’indipendenza economica fa sì che sia aumentata la ricerca di autonomia abitativa. Collaboriamo in ottima sinergia con il Servizio sociale professionale del Comune di Carrara e con il Consultorio, con le forze dell’ordine, il pronto soccorso e il Serd, soprattutto per le dipendenze dei mariti. La legge adesso prevede tout court anche la valutazione genitoriale per le donne – conclude Menconi –, e quindi capita che sia richiesta anche una valutazione del Serd per chi ha percorsi solitamente molto più brevi proprio per l’assenza di dipendenze". Il numero del Centro Duna, 377 69.9 42.63, è attivo 24h e a rispondere è un’operatrice formata. Riceviamo su appuntamento per privacy e dopo il colloquio aiutiamo la donna a capire cosa vuole fare".
Alessandra Poggi