REDAZIONE MASSA CARRARA

“Il mio cuore gialloazzurro”. Sergio Ridondelli, 93 anni, pronto per ogni trasferta della Carrarese

Il tifoso era a Pisa anche domenica scorsa. “Nel 1955 ero presente all’inaugurazione dello Stadio dei Marmi”

Sergio Ridondelli

Sergio Ridondelli

Carrara, 19 settembre 2024 – Tra le mura amiche non perde una partita, segue anche qualche trasferta e domenica scorsa era a Pisa. Lui è Sergio Ridondelli, classe 1931, da sempre tifoso della Carrarese che segue fin dagli anni della gioventù. Ultimo di sei figli, ex autista, sui camion nel 1949, poi sui pullman con la Saca, tre figli, quattro nipoti e tre pronipoti. Ridondelli ha vissuto gran parte della storia della Carrarese nata nel 1908 e con lucidità ricorda ancora tanti episodi. Negli anni’70 è stato anche l’autista della società, portando la squadra in giro nelle trasferte di serie D, quando in panchina c’era Amerigo Salati.

Nei suoi ricordi ci sono i due campionati dal 1946 al 1948 alla Fossa, quelli della serie Bche fino a pochi mesi fa erano l’unica apparizione dei gialloazzurri tra i cadetti. “Avevo 17 anni e già la seguivo sempre – racconta Ridondelli – è stata una passione nata con gli amici, ma in famiglia c’era mio fratello Pietro, chiamato Cecè, che aveva giocato con la Carrarese come centravanti. Quando potevo, quando gli impegni di lavoro con le corriere non mi tenevano lontano da Carrara, sono sempre andato allo stadio per seguirla”. Tra le tante partite viste, tra gioie e sofferenze, Ridondelli rievoca quell’invasione di campo alla Fossa: “non ricordo l’anno, ma era dopo la guerra (era la quinta giornata di andata del campionato 1947-48 di serie B, ndr.), la Carrarese giocava con il Parma, stavamo vincendo 1-0 ma quando gli ospiti hanno pareggiato nel finale, si è scatenata la contestazione all’arbitro e un gruppo di persone ha invaso il campo. Poi sono arrivate le squalifiche dei giocatori e anche il campo della Fossa era stato squalificato per tutto il resto della stagione”.

A Lucca invece Ridondelli ha avuto paura: “guidavo il pullman con la squadra e a fine partita i tifosi locali scatenati ci hanno aggredito e con un sasso hanno rotto il parabrezza della corriera. Solo per un caso nessuno si è fatto male. Il pullman era nuovo, lo avevamo ritirato a Modena da poche settimane, aveva l’aria condizionata e la tv”. E Ridondelli non poteva mancare alla inaugurazione del nuovo stadio dei Marmi nel gennaio 1955: “c’era tanta gente, finalmente Carrara aveva uno stadio nuovo e moderno per quei tempi”. Nonostante l’età, domenica scorsa Ridondelli ha seguito la squadra a Pisa insieme al genero Lucio, ai nipoti Alessandro e Valentina e alla pronipote Anna. Prima il pranzo a San Rossore, poi all’arena Garibaldi dove è arrivata la delusione.

“E’ stata una bella partita ma il Sassuolo è stato superiore, ha giocatori da serie A, mentre alla Carrarese manca qualche cosa. Spero che si salvi, domenica c’è lo Spezia e se perdiamo si mette male. Forse giocare nello stadio di casa, darebbe una mano”. Ridondelli preferisce chiudere con i ricordi più belli, quando è arrivata la promozione in B e la famiglia gli ha regalato una maglietta gialloazzurra personalizzata: “ho visto quasi tutte le partite, anche alcune trasferte, è stata una bella stagione che ha dato tante soddisfazioni”.