Un intervento deciso e con richiami concreti alla realtà economica e ambientale del territorio. Così il sindaco di Forte dei Marmi, Bruno Murzi, ha aperto il convegno ’Erosione costiera: sfide, soluzioni e prospettive future’, che si è tenuto ieri a Villa Bertelli di Vittoria Apuana, a cura di Praesidiomaris, il Centro studi del Lionismo ’Massimo Fabio’. "Non sono contro il porto, non sono contro nessuno – ha ribadito Murzi – chiedo solo che si trovi un equilibrio vero tra due economie: quella portuale e quella turistica. Perché oggi la nostra rischia di essere travolta".
Murzi intende difendere non solo Forte dei Marmi – che ha un’economia monolitica basata unicamente sul turismo – ma l’intera economia turistica costiera, da Marina di Torre del Lago fino a Marina di Carrara. E in particolare Marina di Massa, la più colpita: "Sto parlando a nome di balneari, albergatori, ristoratori, operatori turistici di tutta la costa. Difendiamo insieme un modello economico che vive grazie alla bellezza del nostro ambiente".
A Villa Bertelli era presente anche il sindaco di Massa, Francesco Persiani. "Bisogna sistemare l’erosione – ha detto – indipendentemente e soprattutto prima di ogni decisione sul porto". Ricordiamo che il Comune di Massa ha presentato osservazioni al Piano regolatore portuale, ’scoprendo’ un errore sulla possibile ’influenza’ del nuovo porto sull’erosione (non di 500 metri ma di 3,5 km) e puntando molto sui rischi per il litorale. A Villa Bertelli Persiani ha anche accennato al progetto internazionale Score, che studia l’erosione. "Siamo l’unica città italiana rappresentativa del fenomeno – ha spiegato – che vuol dire che a Massa c’è una situazione critica. Lo sanno in Europa, ne tengano conto in Italia".
Dal convegno è emerso un appello per una vera pausa di riflessione sul progetto di ampliamento del porto di Carrara: "Attenzione: non basta dire che ci si ferma – ha detto Murzi –. La pausa deve essere reale, seria. Non possiamo accettare che nel frattempo si proceda sotto banco, che si vadano avanti gli atti mentre si parla di confronto. Fermiamoci davvero, e iniziamo a lavorare insieme su un obiettivo preciso: dimostrare che i danni dell’erosione possono essere contenuti". Il sindaco di Forte ha anche messo in guardia dai rischi ambientali e turistici connessi all’ampliamento, ricordando il recente episodio della nave Guang Rong al largo: "Se fosse finita sugli scogli, oggi racconteremmo un’altra storia. Sarebbe bastato un sversamento per compromettere anni di stagioni turistiche".
Il sindaco di Forte ha poi ricordato come l’impatto del porto sulla morfologia costiera sia un dato storico, visibile sin dai primi ampliamenti in muratura degli anni ’20 del secolo scorso. "Ma il progetto del Porto di oggi – sottolinea – non è una semplice riorganizzazione, bensì un maxi intervento da oltre 140.000 metri quadrati, con il prolungamento del molo di sopraflutto e l’ampliamento della banchina Taliercio per oltre 40.000 mq. Questa non è manutenzione. È una trasformazione radicale. E prima di agire, dobbiamo essere certi di non fare danni irreversibili. Non si può fare economia distruggendo la natura. Chi insiste sull’ampliamento del porto si assuma la responsabilità delle conseguenze".