MICHELA CARLOTTI
Cronaca

Sessanta chilometri di recinzioni. Peste suina, progetto da 5,6 milioni

Saranno installate da Salt e serviranno a chiudere i varchi ai cinghiali lungo la A15 La Spezia-Parma. Mastrini: "Sono perplesso, si chiude la caccia ma poi si spendono ingenti risorse per arginare gli accessi".

Un intervento del valore complessivo di 5,6 milioni di euro, per 60 chilometri di nuove recinzioni anti-cinghiale e cancelli che Salt installerà complessivamente lungo 100 chilometri della A15 La Spezia-Parma. In base all’accordo stipulato dalla società concessionaria del tronco autostradale e la struttura commissariale straordinaria per la peste suina africana, nonché il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l’intervento servirà a chiudere i varchi che possano rappresentare potenziali punti di transito da parte dei cinghiali. Complessivamente sono 220 i varchi mappati da Salt nelle aree sottostanti i ponti e sovrastanti le gallerie e i vari sottopassi lungo il tratto. L’ufficio stampa di Salt, interpellato telefonicamente ieri, aggiunge che "entro fine anno sarà completato l’intervento che coinvolge complessivamente 10 ditte del territorio tosco-emiliano, alcune delle quali sono della Lunigiana".

Senza specificare quali siano le ditte locali interessate dall’opera di particolare complessità per la morfologia del territorio caratterizzato da valli boscate e corsi d’acqua, che fungono da corridoi naturali per la fauna, Salt risponde anche: "Stiamo dialogando con gli enti pubblici e privati per ottenere le autorizzazioni nel caso in cui l’intervento insista su aree pubbliche o su terreni di proprietà". Ma non è il caso degli enti locali lunigianesi, come riferisce il presidente dell’UCML e sindaco di Fivizzano, Gianluigi Giannetti: "L’Unione non ha competenza in materia ma trovo positivo l’intervento di Salt perché è molto pericoloso avere dei cinghiali lungo tutte le strade e ancor di piú le autostrade".

Quest’opera non sembra, però, trovare pareri unanimi nella politica locale, già chiamata in causa nei giorni scorsi dai capi caccia del distretto 9 di Mulazzo ricompreso nell’ambito territoriale di caccia ATC MS13: "Con poche eccezioni - avevano detto - nessuno ha sostenuto la nostra causa. Le elezioni regionali sono imminenti e ce ne ricorderemo". Le recinzioni, secondo loro, non possono sostituire gli abbattimenti. Ne è convinto anche l’assessore delegato alla Protezione Civile e sindaco di Tresana, Matteo Mastrini: "Sulla PSA si stanno investendo risorse nella direzione sbagliata. Mi lascia perplesso che dopo aver chiuso la caccia per evitare che i cacciatori diventassero vettori della malattia, si spendano milioni di euro per recintare i confini autostradali".

E, proprio a favore dei capicaccia, Mastrini aggiunge: "Resto convinto che sarebbe stato meglio spendere queste risorse per aiutare le squadre di caccia che si sono dovute sobbarcare i costi per la formazione e gli adeguamenti dei loro punti di raccolta dei capi abbattuti. Penso anche agli allevatori e coltivatori locali che subiscono danni e li riparano a proprie spese, perché non è previsto alcun risarcimento per chi non sia imprenditore agricolo".

Michela Carlotti