REDAZIONE MASSA CARRARA

Sgombero Casa Rossa: tensioni politiche tra Fratelli d'Italia e Movimento 5 Stelle

Il caso dello sgombero di Casa Rossa accende il dibattito politico tra Fratelli d'Italia e Movimento 5 Stelle, con accuse e difese.

Lo sgombero della Casa Rossa occupata avvenuto nei giorni scorsi dopo settimane di trattative tra Anas e Comune

Lo sgombero della Casa Rossa occupata avvenuto nei giorni scorsi dopo settimane di trattative tra Anas e Comune

Che lo sgombero di Casa Rossa sarebbe diventato un caso politico lo si era capito già dai primi sussulti. Oggi, a sgombero effettuato, restano i fuochi incrociati di destra e sinistra che tengono alta la tensione sul caso.

Marco Guidi, Coordinatore provinciale Fratelli d’Italia, chiama in causa il sindaco Gianni Lorenzetti, accusato di fare come Ponzio Pilato: "Dia risposte sul perché da sindaco ha tollerato una occupazione abusiva ed atteggiamenti illegali sul suo territorio. Lorenzetti si meraviglia del fatto che il comune sia stato tirato in ballo ma, forse si scorda che il suo ruolo era anche quello di controllare ciò che è avvenuto in questi anni sul suo territorio all’interno della struttura occupata abusivamente si tenevano feste ed eventi con partecipazione di pubblico, tutti pubblicizzati, e allora ci domandiamo quante volte sono stati effettuati i controlli sulle autorizzazioni. L’ Asl ha mai fatto un sopralluogo per verificare la correttezza e le certificazioni di ciò che, di alimentare, veniva somministrato? Lo smaltimento dei rifiuti avveniva tramite operatori del servizio di raccolta, ma chi pagava la Tari per quel servizio? Infine, se è vero che il comune di Montignoso non pagava acqua e luce, da dove è stata presa in questi 12 anni?"

I giovani del Movimento 5 Stelle provinciale, Giulia Mazzanti e Nicola Ricci, difendono invece gli occupanti: "Abbiamo seguito con attenzione l’assemblea pubblica l’Astor a Massa: un momento autentico di partecipazione e confronto, dove ciascuno ha potuto far sentire la propria voce. Lo sgombero della Casa Rossa Occupata rappresenta un episodio emblematico: un’azione che sembra rispondere più al bisogno di dimostrare forza e controllo che alla reale gestione di un problema. La Casa Rossa non è mai stata soltanto un edificio, ma uno strumento che ha incentivato il dialogo e il dibattito fra i giovani coinvolgendoli nelle decisioni politiche, culturali e sociali. È stata un luogo di aggregazione in cui ragazze e ragazzi da tutta la provincia hanno potuto condividere idee e progettualità. Diventa inevitabile chiedersi: perché questa scelta? In un territorio che lotta con problemi strutturali come il calo demografico, la disoccupazione e la marginalizzazione, lo sgombero appare una barzelletta amara, un intervento lontano dalle priorità reali della provincia."