
Si muore ancora di lavoro . I dati dell’Osservatorio Vega. Aumentano gli incidenti letali. La provincia è in ’Zona gialla’
di Patrik Pucciarelli
Di lavoro si continua a morire e lo scenario peggiora. Incidenti mortali che segnano solchi profondi sia in nell’animo di chi ne subisce gli effetti diretti, come la famiglia e i colleghi, sia nell’opinione pubblica. Numeri che, dal report dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega, sono in aumento con un quadro che preoccupa. Il report riguardante il 2023 mette sotto la lente 10 province toscane e Massa Carrara si trova al secondo posto con 3 incidenti mortali e un’incidenza del 27,8. Questo dato indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una zona, ogni milione di occupati presenti.
Nello stesso documento, ma riferito al 2022, non vengono riportati incidenti in provincia con un’incidenza pari a zero. Lo scorso anno sono state presentate 2mila 515 denunce per incidenti, dato in diminuzione visto che nel 2022 erano 2mila 872. "Il decremento è principalmente dovuto alla conclusione dell’emergenza sanitaria con la scomparsa dalle statistiche degli infortuni", sottolinea l’osservatorio. La fascia di età più colpita è quella tra i 50 e 54 anni.
Ma a livello regionale il rischio di infortunio mortale, con 20,4 morti per milione di occupati, risulta inferiore alla media nazionale che è di 34,6 anche se ci sono state 51 vittime con più di 4 decessi al mese, quasi 1 alla settimana. Il settore più colpito è l’attività manifatturiera che si trova sul gradino più alto del podio delle denunce di infortunio. Poi ci sono le costruzioni, la sanità, il commercio, trasporto e magazzinaggio. "In Toscana la situazione appare meno critica rispetto al resto del Paese. A raccontarlo sono le nostre elaborazioni che, accanto ai numeri delle vittime, definiscono con precisione il rischio di mortalità sul lavoro nella regione"
Parla dell’emergenza in Toscana il presidente dell’Osservatorio sicurezza Vega Engineering, Mauro Rossato, sulla base della più recente indagine elaborata dal proprio team di esperti. "Così a dicembre del 2023 la Toscana si trova, secondo la nostra mappatura, in zona bianca, ossia presenta un rischio di mortalità sul lavoro molto inferiore alla media nazionale. Analizzando i dati della Toscana sulla popolazione lavorativa si scopre che nella diffusa zona bianca regionale emergono sfumature diverse e più preoccupanti – sottolinea il presidente dell’Osservatorio Sicurezza Vega – è il caso di Siena (seconda è Massa Carrara, ndr) dove il rischio di infortunio mortale sul lavoro è superiore alla media nazionale e regionale. E per questo si colloca in zona arancione che, subito dopo la zona rossa, fa rilevare incidenze di mortalità dei lavoratori più che preoccupanti".
Sul fronte regionale il maggior numero di morti sul lavoro riguardano la fascia di età dai 55 ai 64 anni con il 36% degli infortuni totali, in aumento anche quella dai 35 ai 44 anni con un valore al 21%. Infine oltre il 20% delle denunce vedono come vittime i lavoratori stranieri. Numeri che ci spingono a riflettere affinché le istituzioni continuino a lavorare per promuovere la formazione e organizzando iniziative volte a stroncare questo triste dato per la nostra provincia, che troppo spesso ha pagato fatalmente.