
Un torneo e un triangolare organizzati oggi dall’Associazione Europea Vittime di Violenza .
Tutti sul campo di calcio per una nobile causa. L’Associazione Europea Vittime di Violenza, con il patrocinio del Comune di Massa, ha allestito un torneo di calcio di beneficenza che questa mattina, a partire dalle 8.30, si disputerà al centro sportivo “Colline Massesi”. Per l’occasione sarà possibile effettuare donazioni ed offerte libere anche in loco a favore di Monasterio, la fondazione legata all’Ospedale Pasquinucci e del Centro Antiviolenza Donna.
L’Associazione Europea Vittime di Violenza parteciperà con la sua squadra da poco istituita, la Nazionale Europea Vittime di Violenza, e si confronterà con rappresentative di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria e Capitaneria di Porto. Hanno dato la propria adesione anche la rappresentativa provinciale dei Veterani dello Sport Targioni Bacchilega e la formazione Città di Massa.
Oltre al torneo maschile di calcio a 8, gli organizzatori hanno approntato anche un triangolare, tutto al femminile, di calcio a 5. Le sfide vedranno impegnata la Nazionale Europea Vittime di Violenza in versione "rosa" assieme ad una rappresentativa di insegnanti e una selezione del ‘Città di Massa’. Si prospetta una mattinata molto partecipata che sarà vissuta all’insegna del divertimento e della condivisione con il lodevole obiettivo della solidarietà. A fine manifestazione è previsto un ulteriore momento conviviale con un rinfresco riservato ai partecipanti ed agli spettatori.
L’Associazione europea vittime di violenza è presieduta da Massimo Santucci, imprenditore originario di Massa e trasferitosi da anni in Svizzera, già commissario della delegazione svizzera dell’Istituto nazionale per la guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon a Roma. Santucci porta avanti manifestazioni sportive di beneficenza, sensibilizzando le comunità alla lotta contro la violenza sulle donne e coinvolgendo anche la polizia municipale di Massa. "Il messaggio di Papa Francesco – ha detto dopo la morte del Papa – ci invita a non voltare le spalle a chi ha meno, a credere nella forza dell’incontro e a seminare speranza ovunque manchi la luce. Oggi più che mai, vogliamo continuare a farlo anche nel suo nome".