
Personale del 118
Aulla, 15 luglio 2022 - Si è tolta la vita nella notte, con una corda legata a un albero nell’ampio giardino che accoglie la struttura per minori situata in via Ronco in località Quercia di Aulla. La 16enne vittima di abusi in famiglia era ospite da quasi due anni della comunità gestita dalla cooperativa Levante, ex Serinper già finita nel mirino degli inquirenti per un’inchiesta riguardante il presunto scambio di favori in cambio di assunzioni tra amministratori pubblici e i dirigenti della società.
Da un primo inserimento nel modulo terapeutico ’I numeri complessi’ dedicato all’accoglienza di ragazzi con disturbi psichiatrici dai 10 ai 18 anni, alla fine dello scorso anno la ragazzina era stata trasferita a “I Numeri Primi“, stesso stabile, con funzioni di comunità educativa per minori temporaneamente allontanati dal loro nucleo familiare.
Dalle prime sommarie informazioni, pare che sia stata la custode ad accorgersi della ragazza appesa all’albero e a lanciare subito l’allarme, intorno all’una e venti della notte tra mercoledì e giovedì. Sul posto sono intervenute l’automedica, la Croce Bianca di Aulla ed i carabinieri, però, non hanno potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso.
La Procura ha aperto un fascicolo per appurare eventuali responsabilità: si ipotizza omessa vigilanza. Secondo una prima ricostruzione la ragazzina si sarebbe allontanata dalla sua camera, assicurandosi di non destare sospetti usando lenzuola e cuscini per riprodurre una sagoma e simulare la sua presenza a letto. Questo tragico fatto, purtroppo riaccende l’attenzione sulla questione dell’organizzazione della comunità gestita da Levante, già stata oggetto di tavoli voluti dalle organizzazioni sindacali con i responsabili delle strutture.
Sul punto è intervenuto l’onorevole Cosimo Ferri (intervento a fianco). Distrutti i responsabili della struttura: "Siamo affranti: il nostro angelo non c’è più. Purtroppo a volte l’epilogo di un grave disagio è anche un gesto estremo. Disagio che nasce dalla storia di questa ragazza e di queste ragazze a prescindere da qualsiasi altra speculazione sulla vicenda. Ricordiamo quello che è successo qualche mese fa a Carrara o negli scorsi anni a Pontremoli in altre strutture. Puoi cercare in tutti modi di aiutare una persona, di fare un pezzo di strada con lei, puoi raccogliere la sua storia ma a volte ci sono buchi enormi e mostri talmente spaventosi che uno si porta dentro e contro i quali è veramente difficile lottare, è come scontrarsi con i mulini a vento. L’abbiamo vista il giorno stesso, ci ha salutati tutti senza lasciar trapelare nulla. Ma ha lasciato delle lettere di addio a tutti noi, ai ragazzi e agli operatori della struttura in cui chiede perdono per il gesto che si preparava a fare. Purtroppo è una tragedia incredibile e imprevista, che non ci si poteva aspettare perché non aveva mai dato neppure un minimo cenno. Chiediamo rispetto per gli ospiti che già vivono questo trauma e per tutti i lavoratori che sono rimasti scioccati".
Alfredo Marchetti
Michela Carlotti