
I bambini della pluriclasse 4 e 5 della elementare della scuola di Caniparola
Siamo ecosostenibili? Sono una persona ecosostenibile quando rispetto l’ambiente e le risorse naturali, in modo da garantire alle future generazioni le stesse opportunità di vita delle attuali. Recentemente, durante le attività in classe, ci siamo dedicati allo studio dello smaltimento dei rifiuti. Abbiamo scoperto che riciclare significa trasformare il materiale di scarto e rifiuto in nuove risorse attraverso processi industriali più o meno complessi e questa è una notizia molto bella perché trasformare è una dote artistica che era propria dell’alchimista e forse le riciclerie hanno preso ispirazione proprio da lì…chissà!
La brutta notizia è che ci sono un sacco di cose che non si possono riciclare, come accendini, addobbi, assorbenti, bambole, bastoncini per pulirsi le orecchie, bottoni, penne e righelli, capsule del caffè, carta da forno, giocattoli rotti, cd e dvd, oggetti in gomma, lettiere ed escrementi di animali, mozziconi di sigarette, piastrine per zanzare. L’elenco sarebbe ancora lungo e, per motivi di spazio, non possiamo riportarlo tutto. Abbiamo trascritto soltanto gli oggetti di utilizzo più comune. Preoccupatissimi, ci siamo chiesti, come intervenire e abbiamo immaginato dei comportamenti alternativi da adottare per poter ridurre al minimo i potenziali danni ambientali causati dalla poca attenzione e cura. La nostra immaginazione suggerisce: meglio acquistare i fiammiferi, invece degli accendini; costruire addobbi in carta che stimolano la creatività e ti fanno pure divertire; ci sono bambole di stoffa meravigliose e giocattoli in legno strepitosi, compriamo o regaliamo quelli! Le orecchie si possono lavare anche con l’acqua e il sapone; i mozziconi di sigarette si possono eliminare con le sigarette artigianali oppure, con un po’ di volontà, smettendo di fumare. Se proprio i fumatori non ci riuscissero, ci raccomandiamo di gettare le cicche negli appositi posaceneri, se no, finiscono in mare e se li mangiano i pesci che peraltro non fumano.
Da questa esperienza abbiamo imparato moltissimo. Sapevamo già prima che l’emergenza climatica è uno dei problemi più urgenti che l’umanità è chiamata ad affrontare, ma non eravamo abbastanza consapevoli del fatto che ciascuno di noi può fare il suo pezzettino, può dare il suo contributo semplicemente modificando delle abitudini, pensando ogni volta alle conseguenze che potrebbero verificarsi, mettendosi nei panni dei pesci che fanno indigestione di plastica, le tartarughe che ingeriscono i sacchetti di plastica, scambiandoli per meduse, e muoiono soffocate, degli orsi polari che muoiono annegati non trovando più il ghiaccio su cui galleggiare. Per far fronte a questa crisi è necessario un impegno globale urgente. Siamo tutti chiamati ad assumercene la responsabilità.