
"Siamo felici: questa è l’edizione della ripresa"
Il ‘Festival dell’Oriente’ torna a Carrarafiere dopo 4 anni di assenza. Era saltato prima per le restrizioni del Covid e in seguito per i danni causati ai padiglioni della Imm dal downburst dell’agosto 2022. Ma questo festival nonostante oggi respiri aria nazionale, con tappe nelle principali fiere delle città italiane, è nato e cresciuto a Carrara. Una manifestazione che ha sempre riscosso una numerosa presenza di pubblico, basta pensare che l’ultima edizione aveva portato a Marina 90mila persone. Molti i Paesi presenti tra cui Cina, Mongolia, Giappone, Vietnam, Corea, India, Thailandia, Sri Lanka, Indonesia, Filippine, Tibet. Di questo e altro si è parlato ieri mattina a Carrarafiere durante la presentazione della kermesse. C’erano lo storico organizzatore Matteo Palagi, Lara Barenco della Imm e l’assessore alle partecipate Carlo Orlandi. "Il festival compie tredici anni – ha spiegato Palagi – e gli workshop di quest’anno sono stati studiati per fare sognare i visitatori che sognano l’oriente ma non ci possono andare. Si tratta di attività che mettono in contatto le persone con la magia dell’oriente, che vivono in prima persona. È come passare due o tre ore in posti lontani. Anche lo street food è penso per far assaggiare i tipici piatti da strada di molti paesi asiatici, con molte proposte vegane. Il festival è nato come costola dei campionati di arti marziali, e negli anni si è trasformato in un villaggio orientale con centinaia di proposte. A livello nazionale il festival registra un milione e duecentomila presenze all’anno. Questa è l’edizione della ripresa a Carrara".