REDAZIONE MASSA CARRARA

"Siamo molto delusi, rispettavamo le regole"

Lo sfogo dei titolari della Palestra Spazio Vitale: "La decisione del Governo è sbagliata. E qui tante famiglie resteranno senza uno stipendio. È assurdo"

Emergenza Covid-19: decisa dal Governo la chiusura fino al 24 novembre delle palestre. Lo staff della Palestra Spazio Vitale affida ad una fotografia il momento doloroso che sta vivendo: "Siamo arrabbiati" scritto anche in maniera pù chiara e altri messaggi che testimoniano lo stato d’animo del momento. Francesco Tomei, titolare con la moglie Antonella Taddei, è amareggiato, lui da 18 anni con la sua palestra coniuga sport e benessere e ora, dopo il primo periodo di emergenza, superato con grande difficoltà, è tornata la Spada di Damocle della chiusura.

"Sono originario di Collesalvetti e da 18 anni ho questa struttura. Fino a marzo eravamo in 20, dopo il Lockdown siamo rimasti in 12 e ora dovremo restare chiusi per un mese".

Situazione difficile?

"Per noi titolari e per tutti i miei collaboratori è un momento difficile. Da quando abbiamo ripreso l’attività i controlli li abbiamo avuti e ci hanno sempre trovato in regola: allora perché penalizzare lo sport? Per noi di Spazio Vitale lo sport è sinomino di benessere e per questo diamo servizi specifici. Un altro mese fermi significa mettere in difficoltà economica le famiglie. Inoltre noi abbiamo anche uno spazio ristoro gestito dal Circolo Endas A.P.S e si fermano altre tre persone, anzi altri tre famiglie. Se il Governo può decidere quello che vuole per le famiglie degli Italiani deve garantire il corrispettivo".

Chi sono i vostri collaboratori?

"Uomini e donne che vivono con lo stipendio della attività al centro. Così come i nostri clienti sono di tutte le età. Vogliamo dire loro che torneremo più forti che mai".

Palestra chiusa, ma le spese?

"Le spese devo sostenerle lo stesso e sono spese di manuntenzione come per la piscina. Insomma, dopo il danno anche la beffa. Siamo arrabbiati e amareggiati: più di stare alle regole cosa potevano fare? Sarà un mese difficile per le nostre famiglie. Stamani abbiamo fatto la foto-ricordo, anzi no la foto con la quale manifestiamo disagio amarezza e preoccupazione (quella in prima pagina, ndr)".

"Avere un lavoro e non poterlo fare non per tua responsabilità è una situazione frustante. Con i miei colleghi e titolari di Spazio Vitale abbiamo affidato ad una fotografia la nostra rabbia e la nostra amarezza", Valentina Fantini fa parte dello staff, racconta: "Lavoro in palestra da alcuni anni. Dopo l’emergenza del lockdown abbiamo ripreso a lavorare con fiducia e credevamo di aver già vissuto un incubo, invece ecco che per un mese siamo nuovamente nell’incubo e inoltre lo stipendio per ciascuno di noi è necessario. Faccio il mio lavoro con passione e con i titolari della palestra siamo una grande famiglia. Eravamo ripartiti, ora un altro stop. Bisogna provare questa situazione di frustrazione per capire". Ma come dicono Francesco e Antonella, torneremo più forti di prima.

Maria Nudi