REDAZIONE MASSA CARRARA

Smartworking al Cima di Aulla Il sindacato ora è soddisfatto "Un miglior rapporto vita-lavoro"

Ancora Smart working al Cima di Aulla. In piena fase Covid molte persone hanno usufruito della modalità di lavoro agile come strumento al fine di diluire il rischio di contagi all’interno delle aziende. Anche nel Centro Interforze Munizionamento Avanzato di Aulla. "E’ stato uno strumento tampone che ha permesso di diminuire i contatti tra i dipendenti e sperimentare questo modus operandi - commenta Danilo Cestaro, coordinatore aziendale di Flp Difesa del Cima -, tale modalità di lavoro trovaconcretezza anche qui al Cima grazie a un’attenta fase di studio della normativa di riferimento e delle direttive emanate dal Ministero della Pubblica amministrazione, da parte della nostra organizzazione sindacale, ai fini di una corretta applicazione. Possiamo dire che questo istituto finalmente darà la possibilità a tutti i dipendenti di approcciarsi a una modalità di lavoro fino a oggi poco valorizzata nelle pubbliche amministrazioni, in generale garantendo così una maggiore conciliazione vita-lavoro. Tale modalità di lavoro non deve essere recepita come diritto acquisito poiché è di naturale importanza svolgere l’attività lavorativa nel rispetto dell’accordo individuale stipulato col datore di lavoro che può revocare se dovessero verificarsi i giusti presupposti. Permane per i lavoratori fragili il diritto di usufruire di tale modalità fino al 30 giugno".

Intanto c’è stata una riunione durante la quale si sono definiti i criteri di distribuzione del Fondo risorse decentrate nel Cima. "Una pratica - aggiunge - che negli anni nei quali non eravamo presenti come organizzazione sindacale ha sempre subito gravi ritardi a discapito dei lavoratori. Dovremo chiedere chiarimenti al direttore in merito al fatto che dovrebbe attenersi a disposizioni contrattuali in merito alla riorganizzazione della forza lavoro dei dipendenti inquadrati nell’area ausiliaria, a margine delle nuove famiglie professionali, le quali prevedono che tali lavoratori vengano incorporati nell’area tecnica. Mi risulta che tale adempimento non sia stato ancora assolto, creando una potenziale disparità di trattamento tra i dipendenti".