Alfredo Marchetti
Cronaca

"Se mi togli i figli ti ammazzo": Massa, sms choc

Caso di maltrattamenti in famiglia: tribunale blindato per l’interrogatorio della moglie di un commerciante: "Io, segregata in casa. Volevo dargli una seconda possibilità."

Tribunale (foto d'archivio)

Massa, 29 marzo 2022 - "Se mi fai togliere i figli ti ammazzo". Questo sms ha fatto scattare l’allarme e ieri mattina in tribunale a Massa ad aspettare l’imputato per maltrattamenti in famiglia, un commerciante apuano, una schiera di carabinieri e assistenti sociali. Lo straniero si è presentato davanti al giudice Ermanno De Mattia difeso dal legale Gian Luca Dell’Amico. Un’udienza molto delicata, perché dopo aver ascoltato il diretto interessato, ieri è stata sentita la versione dei fatti della donna.

Precedentemente il marito, durante l’incidente probatorio, aveva raccontato che si era trattato tutto di una incomprensione, che quel messaggio in realtà non l’aveva mandato e che il loro matrimonio non era il frutto dell’amore scoppiato tra loro, ma che in realtà venne combinato perché i due vivevano insieme in casa da quando erano piccoli e che famiglie si accordarono per farli sposare dopo tutto quel tempo trascorso insieme.

Con tutte le attenzioni del caso la madre di due figli minorenni è stata accompagnata all’interno di una stanza isolata realizzata appositamente all’interno del tribunale, protetta da occhi e orecchie indiscreti, ma soprattutto distante dal marito. Da lì è iniziato il suo racconto, denso di grande tensione e preoccupazione per il futuro, davanti al Pm Debora Bracco, la quale ha preso il fascicolo dalla collega Alessandro Conforti, trasferita alla Spezia. Dalle parole della donna è emerso un quadro molto preoccupante: il marito l’avrebbe costretta a una vita d’inferno da una decina anni e questi maltrattamenti sarebbero andati avanti fino allo scorso settembre, quando la straniera (oggi ospite di una casa protetta), ormai stremata da queste continue vessazioni, avrebbe deciso di uscire dalla ’gabbia’ e di denunciare quell’incubo per poter finalmente avere una vita normale come tutti.

"Mi teneva chiusa in casa – ha spiegato la presunta vittima aiutata da un traduttore poiché comprende ma non sa esprimersi in italiano –, non mi dava modo di conoscere altre persone, quando usciva di casa mi rinchiudeva a chiave e io dovevo rimanere segregata in casa". Durante l’interrogatorio la donna ha anche raccontato di "aver subito violenza sessuale e sono stata minacciata anche con un coltello. Mi ricordo che mi voleva tagliare le braccia. Perché ho lasciato fare tutto questo? Volevo dargli una seconda possibilità".