NATALINO BENACCI
Cronaca

Solidarietà, amore e semplicità: "Recitammo l’Angelus insieme"

Il ricordo dell’imprenditore Santucci, del presidente di Serra International Mori e dell’Accademia Apuana della Pace

Il ricordo dell’imprenditore Santucci, del presidente di Serra International Mori e dell’Accademia Apuana della Pace

Il ricordo dell’imprenditore Santucci, del presidente di Serra International Mori e dell’Accademia Apuana della Pace

Un fiume di ricordi, pensieri cari e nostalgia. E scorre nella memoria collettiva, fatta di piccole e grandi esperienze personali. Che restano per sempre. Molti hanno avuto l’occasione di incrociare la vita con Papa Francesco, come l’imprenditore massese Massimo Santucci. "In questi giorni di dolore e riflessione – commenta Santucci, più volte ricevuto in Vaticano, presidente dell’associazione europea vittime di violenza (AEVV) – ci stringiamo con gratitudine intorno alla memoria di un uomo straordinario: il Papa, che con la sua umiltà e profondo senso di ascolto ha lasciato un segno indelebile nei nostri cuori. Grazie al suo esempio di vicinanza ai più deboli e indifesi, abbiamo trovato forza, coraggio e ispirazione per portare avanti progetti concreti di inclusione e dialogo. Sono stati sette anni di incontri, emozioni e condivisione, durante i quali, anche grazie alla sua benedizione morale, è nato e cresciuto il nostro torneo di calcio tra istituzioni nazionali e internazionali. Un evento che non è solo sport ma un ponte tra culture, un terreno comune dove rispetto e solidarietà sono le vere regole del gioco". Santucci porta avanti manifestazioni sportive di beneficenza, sensibilizzando le comunità alla lotta contro la violenza sulle donne e coinvolgendo anche la polizia municipale di Massa, talvolta attraverso il simbolo della mini Panchina rossa. "Il messaggio di Papa Francesco – prosegue – ci invita a non voltare le spalle a chi ha meno, a credere nella forza dell’incontro e a seminare speranza ovunque manchi la luce. Oggi più che mai, vogliamo continuare a farlo anche nel suo nome. Grazie, Santo Padre, perché anche con un semplice gesto hai saputo cambiare il mondo". Le mani nelle mani, esperienza indimenticabile anche per il pontremolese Enrico Mori. "Come presidente nazionale del Serra International Italia, movimento laico, affiliato alla Pontificia Opera Vocazioni Sacerdotali che ha lo scopo di favorire e sostenere le vocazioni sacerdotali, ho incontrato il Santo Padre nel giugno del 2019 in occasione del congresso dei centri nazionali per le vocazioni delle chiese europee, svoltosi a Roma, Sala del Concistoro. Il Santo Padre, ci ha rivolto il suo saluto e dopo un breve discorso “a braccio”, con semplicità, ci ha chiesto se volevamo recitare l’Angelus assieme a lui. Naturalmente l’emozione più grande, che non dimenticherò mai, ora ancora di più, è stata quando ho stretto le sue mani e ho ricevuto in dono il rosario da lui benedetto". Il sogno, la missione, l’obiettivo della pace ha guidato il pontificato di Bergoglio. Con lui, tantissimi. "E’ stato un Papa che è riuscito a parlare a tutto il mondo, non solo alla comunità della chiesa, ma anche ai fedeli di altre religioni e ai non credenti, interpretando quei sentimenti di angoscia e preoccupazione che nessuna istituzione e nessuna forza politica rappresentava – spiegano dall’Accademia Apuana della Pace – E’ stato il Papa che prima di tutti ha denunciato quella ’terza guerra mondiale a pezzi’, che piano piano si è estesa all’Ucraina e poi ancora di nuovo a in Palestina. Ha dato voce agli ultimi, agli invisibili, ai senza voce facendosi esso stesso prossimo a loro. In questo suo abbracciarli ha denunciato come la fame, l’ingiustizia, le disuguaglianze siano il terreno fertile dove le potenze costruiscono le guerre e le devastazioni. Ha difeso gli ultimi, i migranti, gli scartati. Ci ha detto come costruire la pace significhi anche difendere l’ambiente e la natura che invece, in un delirio di onnipotenza, violentiamo quotidianamente. Ha dato voce alle fragilità, non nascondendo le sue fragilità – si chiude il ricordo e l’analisi –. E’ stato il papa che ha abbracciato la nonviolenza e per quello facciamo nostro il messaggio di oggi del Movimento Nonviolento che ha salutato Papa Francesco con le parole di Capitini per gli amici che esalano l’ultimo respiro: “A te, che sei oggi davanti a noi come morto, porgiamo un saluto di gratitudine per tutto ciò che hai dato da vivo e per tutto ciò che continuerai a darci in eterno. La tua parte c’è sempre stata nella nostra vita e sempre ci sarà: sappi che ne abbiamo veramente bisogno”. Ora è il momento del silenzio. E sarà il momento di dare corpo al suo ultimo messaggio: “Nessuna pace è possibile senza vero disarmo”. Ci piacerebbe sperare che i potenti della terra accogliessero il suo messaggio e il suo grido. Ma siamo convinto che la sua memoria ci darà la forza per continuare a spezzare il fucile e ci sia di stimolo per continuare a lottare per un mondo giusto, solidale. Natalino Benacci A. M. Fruzzetti