REDAZIONE MASSA CARRARA

Solo due infermieri nel reparto di Rianimazione

Pontremoli, in nove su undici contemporaneamente assenti ieri per malattia. Trasferito l’unico paziente

Nove infermieri su undici del reparto di rianimazione all’ospedale di Pontremoli ieri erano contemporaneamente assenti dal servizio per malattia. E il servizio ha rischiato la chiusura per mancanza di personale. Ricoverato in reparto c’era un solo paziente, preventivamente trasferito al Noa.

Dopo l’allarme lanciato dal sindaco Jacopo Ferri, che ieri ha scritto al responsabile dei servizi ospedalieri della Provincia Giuliano Biselli, al direttore generale dell’Usl Toscana Nord Maria Letizia Casani e alla responsabile del servizio infermieristico della Lunigiana Tiziana Nannelli per chiedere "quali azioni urgenti intendevano intraprendere per non causare una grave interruzione di pubblico servizio per la città di Pontremoli e per tutti i comuni limitrofi", l’Asl ha confermato il caso. "In merito alla nota del sindaco di Pontremoli - scrive l’Azienda USL Toscana Nord Ovest - come già comunicato direttamente al primo cittadino, si evidenzia che 9 infermieri su 11 dell’organico della struttura erano oggi (ieri, ndr) contemporaneamente assenti dal servizio per malattia. La direzione del presidio ha cercato di supplire, grazie all’immediato intervento della dirigente infermieristica, con operatori provenienti da altri settori, ma è stato comunque deciso di trasferire all’ospedale Apuane l’unico paziente critico ricoverato all’ospedale Sant’Antonio Abate. Nonostante l’improvvisa e grave carenza di personale infermieristico prosegue Asl - visto l’interesse dell’Asl a mantenere operativo e ben strutturato un servizio così rilevante per l’ospedale, la direzione ospedaliera è riuscita a riprogrammare la copertura del servizio. Come la Asl ha assicurato al sindaco Ferri, la Rianimazione di Pontremoli continuerà, quindi, ad assolvere alle sue funzioni di ricovero e assistenza". Per Ferri le giustificazioni dell’Asl non sono sufficienti perchè "è palese che la Lunigiana è l’ultima ruota del carro, che non si affrontano le questioni che vengono poste dagli amministratori nei tempi e nei modi giusti. Quando siamo di fronte all’emergenza il rimedio o non esiste o è tardivo e on garantisce soluzioni durature. Quando insistiamo per avere il direttore di presidio lo facciamo proprio per questi motivi perché c’è bisogno di una figura di riferimento per programmare le sostituzioni, gestire le emergenze per garantire che i nostri ospedali funzionino così come quelli di altre zone".

Il reparto di rianimazione è in sofferenza da tempo e di fronte a questa emergenza sia per l’influenza sia per altro, l’azienda deve essere in grado di assicurare le sostituzioni. I medici ci sono, contrariamente a ortopedia. In questo caso si tratta di carenze che riguardano il personale infermieristico. Il sindaco ha ricevuto segnalazioni sulla situazione, che rischiava di far rimanere il reparto senza personale infermieristico ieri sera, se non ci fosse stato poi l’intervento dell’Asl. N.B.