
Il retro dei palazzi di via Ghibellina che si affacciano sul Carrione. Gianpaolo Pezzica chiede interventi per il recupero delle facciate storiche e per eliminare parte del degrado. dal centro storico della città
L’ex presidente della circoscrizione Carrara centro, Gianpaolo Pezzica, chiede una task force per rifare le facciate degli storici palazzi di via Ghibellina. Un appello che arriva dopo la giornata di primavera del Fai, in cui Pezzica assieme a Pietro Di Pierro ha fatto da Cicerone per i numerosissimi visitatori. "Domenica abbiamo visitato le chiese del Pianto, di San Giacomo e San Cristoforo a Grazzano e parte delle stanze interne del palazzo della contessa Monzone di via Carriona – scrive Pezzica –. La chiesa della Madonna del Pianto è stata aperta al pubblico in via straordinaria, e per la prima volta si è potuto ammirare anche parte del palazzo seicentesco della contessa Monzone, poi in seguito di proprietà della famiglia Forti, che presenta anche un giardino a terrazzamento a più livelli ricco di balaustre di marmo, ninfeo e fontana marmorea. La giornata è stata un gran successo con la presenza incredibile di oltre 500 persone".
"Una pecca di questa giornata di primavera è stata la vista non certo edificante delle facciate fatiscenti delle case di via Ghibellina – prosegue Pezzica –. Mentre tutti i fabbricati del lato destro discendente di via Carriona, compresi dalla chiesa del Pianto fino alla salita di Grazzano presentano facciate tutte rifatte, in via Ghibellina no. In passato mi interessai della problematica quando il sindaco era Giulio Conti ed io il presidente della circoscrizione Carrara centro – va avanti Pezzica –. Sono passati 22 anni e tre amministrazioni, e nulla è stato fatto per porre fine a questo degrado pubblico che presentiamo anche al turismo".
"Si potrebbe risolvere la problematica, almeno temporaneamente anche con una semplice imbiancatura, riprese parziali di intonaci – aggiunge l’ex presidente della circoscrizione centro da sempre attento ai problemi del centro storico–, da farsi tramite l’utilizzo di edilizia acrobatica, riducendo sensibilmente i costi. Il mio accorato invito è rivolto all’amministrazione comunale, che si faccia carico di sensibilizzare i proprietari degli immobili e verificare la disponibilità economica di ciascuno, intervenendo con aiuti economici da parte di industrie del territorio e degli industriali del marmo, ove si verificassero – conclude l’appello di Pezzica – accertate impossibilità di intervento diretto dei proprietari".