Sos minaccia climatica: "Un piano di prevenzione"

L’appello del comitato ’Tra la gente’ per arginare il rischio idrogeologico "Azioni per contenere i danni soprattutto a Ricortola e lungo il Frigido".

Sos minaccia climatica: "Un piano di prevenzione"

Stefano Pucci, comitato ’Tra la gente’

Cambiamento climatico e manutenzione dell’ambiente: il comitato ’Tra la gente’ lancia un allarme circa la situazione critica dei corsi d’acqua nel nostro territorio, con particolare riferimento al fiume Frigido e alla zona di Ricortola. La preoccupazione nasce dall’intensificarsi di eventi meteorologici estremi legati al cambiamento climatico, che si manifestano con alluvioni ed esondazioni distruttive anche nel Mediterraneo e nel nostro Paese, spesso causando gravi danni e vittime. Gli eventi meteo con il cambiamento climatico sono diventati molto più distruttivi e improvvisi e colpiscono anche le nostre zone. Nel comunicato si sottolinea che l’incuria e la cattiva gestione del territorio aggravano ulteriormente la situazione: i corsi d’acqua, spesso ostruiti da tronchi d’albero caduti, smottamenti delle sponde e discariche abusive nei terreni adiacenti, mettono a rischio la sicurezza delle abitazioni e delle infrastrutture, specialmente nei paesi e nelle città. In molte aree, tra cui le zone del fiume Frigido e Ricortola, i corsi d’acqua si sono trasformati in veri e propri labirinti di vegetazione e detriti. In caso di precipitazioni eccezionali, tronchi e rifiuti ammassati possono provocare pericolosi effetti diga, causando inondazioni e distruzioni. "Non esiste purtroppo una gestione efficiente della rete fluviale, compresi gli affluenti minori – dichiara il presidente del comitato, Stefano Pucci – e il problema del dissesto idrogeologico non è affrontato con la necessaria tempestività".’Tra la gente’ chiede "un piano di prevenzione territoriale mirato a contenere i danni degli eventi calamitosi, includendo interventi di pulizia degli alvei fluviali, il controllo delle sponde e il monitoraggio delle tombature". Tra gli eventi tragici che hanno colpito il nostro territorio, ricordiamo la frana del 1982 a Forno, che causò la morte di cinque persone tra cui una bambina di tre anni, e la frana del 2010 a Lavacchio, dove persero la vita una madre e il figlio di due anni.

"Gli interventi richiesti – conclude Pucci – includono il recupero dell’asta fluviale del territorio comunale, la riattivazione delle casse di espansione laddove è necessario e la rinaturalizzazione delle sponde, nonché la pulizia dei torrenti e la rimozione di rifiuti e alberi caduti".