"Hanno portato via ’Vittorio’". E’ la voce di una mamma della scuola Marcello Garosi di Forno, rammaricata di fronte all’ignobile atto vandalico a danno dell’albero dedicato a don Vittorio Tonarelli, medaglia d’argento al merito civile. L’albero, interrato nel maggio scorso, fa parte del costituendo progetto del ’Parco della pace’ avviato nel 2020 dalla scuola Garosi con l’associazione culturale Eventi sul Frigido, con piante interrate nella lingua di terra antistante il monumento ai caduti dell’eccidio nazifascista del 13 giugno 1944.
Dopo l’albero di cachi ’Ciro’ intitolato al maresciallo dei carabinieri Ciro Siciliano (medaglia d’oro al merito civile), che era stato anch’esso danneggiato, e l’albero di pesco ’Marcello’ dedicato al capo partigiano Marcello Garosi, (medaglia d’oro al valor militare, era stata omaggiata la memoria di don Vittorio Tonarelli con l’albero del melo. Ma l’albero, con tanto di cartellino plastificato che riportava il nome di don Vittorio, non c’è più. E’ stato sradicato e portato via. "Ridateci Vittorio", è il grido dei bambini che per quasi un anno lo hanno curato a scuola per poi piantumarlo. I segni rimasti a terra lasciano intravedere anche il tentativo di sradicare l’albero di cachi (il secondo ’amico di Ciro’) e quindi sembra proprio che ci sia la volontà di danneggiare il progetto dedicato alla memoria. Un atto che si commenta da solo. Anche le docenti della scuola di Forno, che tanto si impegnano per mantenere viva la memoria anche attraverso queste iniziative, manifestano il loro sdegno. Così come l’associazione Eventi sul Frigido, che da diciotto anni porta avanti con le scuole di ogni ordine e grado il premio ’Pace giustizia libertà democrazia-Maresciallo Ciro Siciliano-Forno 13 giugno 1944’, esprime la propria indignazione.
"Il progetto è partito dai bambini della scuola di Forno, seguito dalle docenti e da Eventi sul Frigido – osserva l’associazione – con il sostegno del Comune. Il luogo non è casuale: i bambini hanno scelto piante da frutto da far crescere proprio dove 58 giovani versarono il loro sangue per la libertà e la democrazia". L’albero era stato messo a dimora alla presenza dei familiari di Vittorio Tonarelli, di don Ernesto Zucchini, di Maria Rita Vita, delegata alla memoria, della presidente dell’Anpi Elena Cordoni, di Giancarlo Rivieri della Fivl e di Anna Rosa Del Sarto dell’associazione Occhioni&Magrini.