
Spiava il socio in affari. Imprenditore dei vipfinisce sotto processo
di Alfredo Marchetti
Fece pedinare il suo ex socio per strappare informazioni utili al suo tornaconto: l’immobiliarista dei vip finisce a processo. Simone Molinari, imprenditore lombardo, secondo le indagini della squadra mobile guidata da Antonio Dulvi Corcione, era ossessionato dal suo ex socio e dalla compagna del massese, dagli affari che era riuscito ad ottenere in Versilia una volta che si erano separati, e questo non sarebbe andato giù all’imprenditore comasco residente a Forte dei Marmi, tanto da farlo ’spiare’ da alcuni complici. L’imprenditore, arrestato a gennaio con l’accusa di stalking, difeso dal legale del foro di Massa David Cappetta, è stato rinviato a giudizio dal giudice dell’udienza preliminare Dario Berrino, davanti alla pm Giulia Giancola. Con lui a processo sono finiti anche i presunti complici, Giuseppe Deni, Azzeddin Maddaui, Saad Ciubea e Caterina Lalli. Hanno invece patteggiato a un anno Giada Galletta e Alessandro D’Avanzo. Per Andrea Ligorio invece la pena è di 6 mesi. L’investigatore privato che aveva assoldato Molinari, Fahd Hannasiri, marocchino, ma residente a Carrara, considerato come il presunto ’braccio destro’ dell’imprenditore, invece verrà trattato in separata sede per un difetto di notifica. Il giovane extracomunitario avrebbe fatto credere agli altri imputati di essere un detective. Pagando cifre che variano dai 50 ai 200 euro, li avrebbe convinti ad alternarsi nei pedinamenti ai danni dell’imprenditore massese e della sua compagna. Fotografavano dove andavano, chi incontravano, osservavano la donna che accompagnava a scuola i bimbi.
I coniugi avevano capito di essere spiati e si sono rivolti alla polizia, come avevano fatto due anni prima. L’inchiesta, durata quasi 6 mesi, aveva portato al sequestro dei cellulari dei 9 e dei sistemi di videoripresa con cui filmavano le vittime. Qualcuno si sarebbe anche introdotto nella proprietà della coppia per porre dei gps nelle auto. In un caso fu messo dello zucchero nel serbatoio di una moto per far usare una vettura dove erano stati montati strumenti d’intercettazione. Molinari avrebbe fatto ricorso anche a pratiche esoteriche, riti magici, con sedicenti maghi brasiliani pagati con parcelle da 2.000 a 200.000 mila euro.