![Il pubblico mercoledì sera al consiglio comunale sugli impianti (Foto Paola Nizza) Il pubblico mercoledì sera al consiglio comunale sugli impianti (Foto Paola Nizza)](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NDBjNjg4ZTgtZGVlNi00/0/sport-croce-e-delizia-pochi-spazi-atleti-in-fuga.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Il pubblico mercoledì sera al consiglio comunale sugli impianti (Foto Paola Nizza)
La carenza di spazi e di strutture sportive è un’annosa questione che a Massa ciclicamente torna sotto i riflettori anche se non smette mai di essere d’attualità. I numeri non mentono e dicono che in città i bambini che fanno sport sono sempre di meno. Il calcio, la disciplina più praticata, ha visto sparire negli ultimi anni alcune società con altre storiche che riescono a malapena a sopravvivere. Il risultato è che tanti mini calciatori già in tenera età si spostano su Carrara o sulla Versilia. La Massese, prima realtà del territorio, fatica a trovare campi per far allenare e disputare le gare di campionato alle squadre del proprio settore giovanile. Lo stadio comunale viene così sottoposto a un sovra utilizzo che compromette la funzionalità del manto erboso. L’anno precedente grazie all’intervento di rifacimento il campo era un biliardo ma adesso è tornato un campo di patate.
L’impianto nel complesso rimane vetusto e trascurato, anche nell’area esterna. Con l’innesto delle due torri faro mancanti e il conseguimento del CPI sarà possibile ampliare la capienza ma servono altri interventi. Il campo sportivo di Marina di Massa e quello di Turano rappresentano altre due criticità per le condizioni nelle quali versano. Una volta erano due poli floridi dove si convogliava tanta utenza, soprattutto giovanile. Coi bandi di assegnazione si spera che i vincitori possano nel primo caso, quello di Turano, riaprirlo al pubblico e nel secondo, quello di via Casola, riuscire a migliorare fondo del terreno ma anche le infrastrutture interne ormai fatiscenti. Se il calcio non ride il ciclismo piange. Siamo fermi all’anello intorno allo stadio per chi vuol andare in bici. Uno spazio totalmente inadeguato che con la riattivazione del Palazzetto dello Sport e la conseguente rivitalizzazione dei parcheggi limitrofi ne rende l’utilizzo sempre più ridotto e pericoloso. Una situazione surreale coi bimbi che non hanno neppure i servizi igienici. Restando al Palasport, valvola di sfogo per gli sport al chiuso, va detto che da solo non è in grado di colmare tutta la richiesta e che le palestre cittadine, super utilizzate da scuole e associazioni sportive, versano nella maggior parte dei casi in condizioni pessime. Il capitolo più triste rimane, comunque, quello della piscina comunale costretta a chiudere e disperdere i frequentatori senza che si riescano a dare ancora certezze sulla ripresa dell’attività natatoria agonistica ed amatoriale.
Gianluca Bondielli