Massa, 28 novembre 2018 - E’ iniziato ieri mattina, in Tribunale a Massa, il processo a uno stalker. Un uomo sui cinquant’anni, più o meno il doppio (come dimensioni) della donna che l’ha denunciato. Una storia strana, ma con un dato incontrovertibile. Quando la Polizia (a cui la donna si era rivolta) ha collocato un gps sull’auto del sospetto, ha verificato che le proteste della signora erano giustificate. La vettura si è aggirata ripetutamente intorno all’abitazione della donna. Cercava solo il parcheggio? Sarà il giudice monocratico Valentina Prudente a stabilirlo. Ma vediamo i fatti. Ieri il processo è iniziato, poco prima di mezzogiorno, con una schermaglia in punta di diritto, tra l’avvocato della parte civile e il suo collega della difesa. Oggetto del contendere, l’ammissibilità o meno di un testimone, ovvero l’ex marito della donna, che potrebbe essere chiamato a parlare delle patologie (vere o presunte) della signora.
Poi al banco del testimone si è seduta la donna. Giovane ma non giovanissima, la signora è apparsa turbata dalla vicinanza dell’uomo, tanto che ha spostato la sedia per evitare il suo sguardo diretto. Poi ha raccontato di averlo conosciuto per caso nel 2010 quando era in un bar con dei colleghi di lavoro. Dopo qualche anno, quando si è separata dal marito, la pressione è aumentata a dismisura. «Veniva in auto sotto casa, lo vedevo aggirarsi. Quando uscivo per andare al lavoro mi seguiva con la sua vettura. Si è accorto che mi seguiva anche un collega col quale una volta ero uscita a fare due passi. Uscivo alle 7 da casa e c’era. Uscivo alle 17 dal lavoro e c’era».