
Un modello di Rolex Datejust (Archivio)
Massa, 5 gennaio 2023 - Quando qualcuno ti offre qualcosa di famoso ad un prezzo scontatissimo, è sempre meglio fermarsi a riflettere. E magari chiedere consiglio a qualcuno più esperto. Potrebbe essere questa la morale da trarre dal processo che inizierà il 25 di questo mese. A dire la verità però c’è anche una seconda morale: se hai tanti soldi e non vuoi farti notare quando li spendi, devi fare attenzione. Gli orologi di lusso, o quelli antichi, sono nei pensieri di chi vuole usare il proprio denaro “in nero“ ma proprio per questo devi fare molta attenzione. Perchè c’è sempre qualcuno più furbo di te.
Tornando al processo, la parte civile, ovvero la vittima, è una sessantenne massese, che è caduta in una trappola ed è stata truffata. Lei aveva tanti soldi da spendere eo investire e quando si è vista offrire, ad un prezzo scontatissimo, un Rolex modello “Hulk“, un secondo Rolex modello “Batman“, un terzo modello “Cinquantesimo anniversario“, tre “Daytona in rosa“, un “Submarine ghiera nera“ e, ultimo ma non ultimo, un bell’orologio marca Audenmars Piguet ha pensato di fare un vero affare. Pagava in nero, non doveva dichiarare nulla (e quindi non si sarebbe fatta notare dall’Agenzia delle Entrate) e dato che pagava in contanti, le avrebbero fatto un maxi sconto. Uno di questi orologia (sembra il Daytona) può costare fino a 50mila euro. Lei invece li prendeva tutti a poco più di 70mila euro. Un vero affare! Dopo averli comprati però li ha fatti vedere ad un suo amico che è un vero esperto., E a quest’ultimo qualche dubbio è venuto sull’autenticità di tutti questi orologi, all’apparenza perfetti e bellissimi. E così ha suggerito all’amica di farli vedere ad un rivenditore esperto della Rolex.

Ed è stato quest’ultimo a spiegare alla sconcertata signora che era caduta vittima di una truffa ben orchestrata. In Cina ed India fabbricano Rolex “cloni“, praticamente perfetti e che valgono comunque un migliaio di euro ciascuno. Poi qualcuno ne compra un centinaio e li porta in Europa. Qui a sua volta li piazza presso “rivenditori“ che si incaricano di collocarli sul mercato. Spacciandoli ovviamente per Rolex veri, originali, non “cloni“ ben fatti, quasi perfetti, ma sempre “cloni“. La signora sarà rappresentata in aula dall’avvocato Daniel Monni. Poi sarà il giudice monocratico a stabilire se i due imputati sono colpevoli di truffa o sono innocenti.