Pesci e i frutti di bosco, ecco le start up dei giovani

A Villafranca due alunni del Liceo Vescovile puntano sulla coltura con acqua ponica

 Studenti delle scuole lunigianesi e tutor si confrontano per trasformare le idee in startup

Studenti delle scuole lunigianesi e tutor si confrontano per trasformare le idee in startup

Villafranca (Massa Carrara), 15 gennaio 2019 - Giovani ed esperti insieme per parlare di sogni. Si potrebbe riassumere così l’esperienza di Startup School che questa volta si è svolta nel Salone Voltato di Villafranca e ha visto attivi e creativi studenti delle scuole secondarie della Lunigiana, universitari e giovani professionisti  alle prese con la prima esperienza da ideatori e venditori. Cos’è Startup School? Un modo per dotare i giovani di competenze e metodologie volte all’inseguimento di un’idea, un progetto, un sogno. Organizzato da Lions Pontremoli Lunigiana e Rotary Lunigiana, ha individuato il team leader in Andrea Angella, giovane pontremolese che ha coinvolto enti, scuole ed esperti del territorio, mettendo le competenze apprese sul campo a disposizione delle menti del domani.

Una giornata intensa quella di mercoledì scorso, in cui il freddo non ha frenato entusiasmo e creatività. Anna Fabrizi, artista di Carrara, mente e braccio del progetto «La Culla di Bratto», Francesca Ferrari, presidente Coldiretti provinciale e imprenditrice, Roberto Benelli, Rotary Club, Simona Polli, professionista del turismo, Andrea Lagomarsini, Senior Software Architect e Roberto Pedroncini, responsabile i BricoIo Aulla, hanno affiancato i giovani apprendisti imprenditori nell’organizzazione di un’analisi di fattibilità del business che preveda l’organizzazione di un’idea, la sua sostenibilità economica, la dimensione del mercato, la verifica degli aspetti legali, ambientali e sociali. Nessuna vergogna o timore. Solo idee e confronti costruttivi. Un percorso in divenire, in cui quelle che si presentavano come idee, cominciano a prendere gambe, ad assumere una forma concreta e potenziale. Come la Startup di Emmanuele Fenucci e Federico Longinotti. Diciassette anni entrambi, provenienti dal Liceo Classico Vescovile, hanno già il prototipo del progetto.

«La nostra idea parte dalla coltivazione di frutti di bosco con la nuova tecnica agricola chiamata “acqua ponica“ – hanno raccontato con entusiasmo i giovani startupper -. L’acqua ponica è una coltivazione basata sulla convivenza di piante e pesci. Sono gli escrementi dei pesci che fungono da fertilizzante per le piantine. Abbiamo scelto i frutti di bosco perché in Italia abbiamo una produzione che non soddisfa il fabbisogno nazionale. E la maggior parte dei prodotti sono importati. Tutto è basato su energia rinnovabile. Le pompe che portano acqua concimata alle piante sono elettriche alimentabili con energia solare. L’intero sistema vedrebbe il continuo ricircolo dell’acqua, arrivando a un risparmio di acqua sul 90%. Potrebbe essere preso a modello per il futuro, quando le risorse idriche diminuiranno. L’obiettivo è creare una produzione di frutti di bosco in Lunigiana 12 mesi all’anno, senza additivi chimici. Gli escrementi dei pesci forniscono tutto alle le piante. Per ora pensiamo alle attività locali, di ristorazione, privati. Il prototipo è pronto. Abbiamo creato le basi per un piccolo ecosistema, che implementeremo nei prossimi giorni aggiungendo pesci e piante, , identificando i possibili competitors, un’analisi di mercato. Pensiamo ci siano buoni margini».