di Francesco Scolaro
Nel buio della notte la luce scaturirà dal freddo marmo dando forma e vita all’immagine di Che Guevara, scolpita nel bianco di Carrara dalle sapienti mani di due artisti, originari di Pistoia, che a Montignoso hanno trovato casa e ispirazione: Giuseppe Bartolozzi e Clara Tesi. Un’opera monumentale alta 2 metri che sarà inaugurata sabato al tramonto a Villa Schiff, con una cerimonia riservata su invito, per poi essere a disposizione di tutti coloro che la vorranno ammirare per una settimana, installata nel giardino della villa prima di partire per la sede della Regione a Firenze e da qui a Cuba. Come anticipato nei giorni scorsi da La Nazione, alla cerimonia parteciperà anche la figlia del Che, Aleida Guevara. Un’iniziativa nata sulla spinta dell’organizzazione di cooperazione internazionale, Cospe Onlus, che proprio a Montignoso aveva chiesto il patrocinio per la presentazione pubblica. La giunta del sindaco Lorenzetti aveva accolto con entusiasmo l’idea, motivando la scelta come un ponte ideale fra la Resistenza della popolazione apuana e montignosina attraversata dalla Linea Gotica durante la seconda guerra mondiale, ed Ernesto Che Guevara, "figura chiave del ‘900, ispiratore dell’ idea di un ‘uomo nuovo’ dedito alla costruzione del bene comune di una società che non dimentica gli ultimi, capace di superare l’egoismo personale". L’iniziativa è stata presentata ieri mattina in conferenza stampa dal funzionario dell’ufficio cultura, Pierpaolo Marchi, l’artista Giuseppe Bartolozzi, la storica dell’arte Anna Vittoria Laghi, il presidente Cospe Giorgio Menchini, e dell’associazione Italia Cuba, Giovanni Tamagnini. Come ha spiegato Menchini, l’opera rientra nel progetto di cooperazione ‘Il sogno del Che: artisti italiani e cubani per una rivoluzione della bellezza’, promosso proprio da Cospe e dalla Fondazione Bartolozzi e Tesi, in collaborazione con l’associazione nazionale Italia Cuba e il circolo Alex Langer. La scultura sarà donata alla Provincia dell’Avana e "proprio in questi giorni si sta decidendo la futura collocazione ufficiale". All’inizio doveva essere Las escuelas de arte de Cubanacan, la ‘più grande scuola d’arte del mondo’ nel sogno di Che Guevara, ma per farla ammirare da tutti i cittadini dovrebbe poi trovare spazio nella fortezza La Cabaña che domina la città. L’installazione coinciderà con l’avvio del progetto ‘Il sogno del Che’ che prevede la realizzazione di scambi formativi fra istituzioni italiane e toscane, coinvolgendo se possibile l’Accademia di Belle Arti di Carrara, per lo sviluppo di laboratori di arti plastiche, fotografie e ceramica con il Centro de Estudios Ernesto Guevara, e la realizzazione di un parco dell’amicizia e della solidarietà internazionale a Guanabo. Come ha spiegato la critica Laghi, l’opera è stata realizzata con una tecnica originale brevettata da Bartolozzi che con l’effetto di luce trasforma la scultura in ‘olografia tridimensionale’ visibile di notte, rendendola così fruibile a qualsiasi ora. Un progetto che ha emozionato nel profondo Bartolozzi: "Noi, io e Clara, crediamo nei rinascimenti e negli umanesimi che segnano il tempo dell’arte. L’uovo con l’effigie di Che Guevara, l’uovo del sogno del Che, è l’uovo del nostro sogno. Icona-sintesi di ogni cosa animata, che parla all’arte, alla scienza, alla fede, alla storia da prima di sempre".